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Ratko Mladic, davanrti al Tribunale dell'Aia

(ASI) Ratko Mladic, accusato di aver orchestrato l’orribile campagna di pulizia etnica durante la guerra civile che ha devastato la Yugoslavia, verrà processato dal Tribunale Internazionale per la ex Jugoslavia all’Aia. Secondo l’accusa, la campagna di Mladic annovera il massacro di 8,000 musulmani nella cittadina Bosniaca di Srebrenica. L’ex generale Serbo-Bosniaco, ha oggi 70 anni ed ha ben 11 denunce contro per genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità nella guerra che è durata dal 1992-1995.

 

Lunedì il suo avvocato ha compilato una petizione per spostare il processo di 6 mesi, dicendo che l’accusa non aveva condiviso le prove in tempo sufficiente, e che il giudice olandese non era neutrale nel suo ruolo .

La corte ha dichiarato che il processo si aprirà come da programma Mercoledì mattina. Tra i presenti nell’aula ci saranno le famiglie delle vittime di Srebrenica.

“Le vittime hanno aspettato per quasi due decenni per vedere Ratko Mladic in tribunale” ha dichiarato Param-Preet Singh un consigliere dell’International Justice Program e di Human Rights Watch. “Il suo processo dovrebbe dare l’esempio e segnare un precedente che insegni ai criminali come lui che non hanno scampo dalla giurisdizione internazionale per le atrocità che hanno commesso”.

La settimana scorsa un altro tribunale internazionale ha dichiarato colpevole Charles Taylor, per i crimini di guerra commessi in Sierra Leone nel corso della guerra civile.

“Entrambi i processi sono la dimostrazione del fatto che ci sia un incremento nel processare coloro colpevoli di atrocità, senza alcun riguardo per la posizione che essi ricoprivano all’epoca del fatto”.

Mladic ha eluso le autorità per 16 anni fino alla sua cattura avvenuta nel Maggio 2011, quando la polizia è entrata nel suo giardino nel nord della Serbia. Mladic in quell’occasione si è arreso senza porre resistenza nonostante avesse con se due pistole, e venne estradato immediatamente nei Paesi Bassi. Dal giorno della sua cattura, non è mancata occasione nella quale Mladic, non abbia tentato in tutti i modi di far rimandare il processo sostenendo di avere gravi problemi di salute.

Nel Luglio 1995, Mladic era a capo delle truppe Serbo-Bosniache ed ha diretto i propri soldati nella cittadina di Srebrenica. Quel giorno 8,000 ragazzi e uomini musulmani persero la vita. Mladic venne soprannominato il “macellaio Bosniaco”.

Richard Holbroke, il principale negoziatore della pace in Bosnia ha descritto Mladic come “una di quelle combinazioni letali che la storia ci ripropone regolarmente- un carismatico assassino”.

Per molti Serbi si tratta di un eroe, visto come un difensore delle loro incerte fortune. Nel 1992 i leader politici Serbi in Bosnia lo hanno scelto come leader per condurre l’assalto contro i loro nemici musulmani che chiedevano indipendenza. Mladic non perse tempo e usò subito l’esercito per prendere Sarajevo, tagliando la città fuori dal resto del mondo. Le forze Serbe bombardarono la città ogni giorno tenendo così in trappola i cittadini di Sarajevo, e uccise più di 10,000 civili.

Molti osservatori hanno fatto parallelismi tra le immagini di Sarajevo allora, e le immagini di Homs in Siria oggi.  Quando la guerra si concluse nel 1995, Mladic fuggì.

Il leader Serbo-bosniaco Radovan Karadzic venne arrestato nel 2008, ed il presidente Serbo Slobodan Milosevic venne catturato nel 2001, ma morì prima che il suo processo fosse finito.

 

 

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