(ASI) La Tobin tax, ossia la tassa sulle transazioni finanziarie, è stato uno dei principali temi su cui hanno dibattuto i ministri delle Finanze dei 27 Paesi dell'Ue martedì 13 marzo. La contrarietà di Gran Bretagna e Svezia a questa ipotesi ha tuttavia vanificato ogni proposito di richiedere anche alla finanza di contribuire al risanamento dell'attuale crisi che imperversa anche in Europa.
Il ministro delle Finanze svedese Anders Borg ha spiegato in modo lapidario: "La Tobin tax sarebbe molto difficile da accettare per noi, avremmo difficoltà a votare per il sì, quindi chiediamo se vi siamo alternative". Mark Hoban, sottosegretario britannico all'economia è del parere che "il settore bancario deve pagare una quota equa, anche in termini di tasse, ma non con la Tobin tax". Londra, dal canto suo, ha già mosso un passo in questo senso, tassando le banche con un prelievo che frutta 2,5 miliardi di sterline. La Gran Bretagna, ha spiegato Hoban, sarebbe "lieta se altri imiteranno l'esempio".