(ASI) L’Italia è “fortemente determinata a continuare a sostenere la Somalia verso la stabilità e soprattutto sul fronte della sicurezza”.
Lo ha assicurato il Ministro Giulio Terzi al termine del colloquio con il Primo Ministro del governo di transizione somalo Abdiweli Mohamed Ali alla Farnesina. ''Punto fondamentale del nostro paese verso questo paese amico - ha sottolineato Terzi - è il sostegno allo sviluppo e alla lotta alla povertà''.
Per Terzi, inoltre, ''il processo di transizione della Somalia, aperto da 8 anni, deve essere concluso, secondo i principi di Garowe (linee guida adottate l'estate scorsa dal governo somalo per la creazione di nuove istituzioni) devono essere attuati entro l'estate prossima''. Dalla Conferenza sulla Somalia che si terrà a Londra il 23 febbraio, Terzi ha detto di aspettarsi ''un forte impegno e rilancio della comunità internazionale per il processo di stabilizzazione, per la sicurezza ma anche per l'avvio di un percorso di creazione di una Costituzione, di un parlamento e di un governo che non sia più transitorio ma l'espressione della voce della popolazione somala in tutte le sue componenti''.
Il Primo Ministro somalo ha invitato l’Italia ad avere un ''ruolo guida nel processo di pace e nella ricostruzione della Somalia''. ''La nostra - ha aggiunto - è una storica amicizia, c'è una grande aspettativa da parte del popolo somalo sul sostegno che ci potrà il governo italiano sui temi della sicurezza e dell'ulteriore sviluppo delle istituzioni del Paese''.
Quanto alla situazione della sicurezza sul terreno, Terzi ha affermato che i ribelli integralisti ''Shabaab sono in crescente difficoltà, sia sul piano militare che su quello del consenso'' e l'obiettivo, ha spiegato, deve essere quello di ''far cadere l'ambiente di complicità e consenso che ha permesso agli Shabaab di radicarsi in alcune aree'' della Somalia.
Capitolo pirateria. "Faremo tutto il possibile per far tornare i sequestrati alle loro famiglie", ha assicurato il Primo Ministro somalo, riferendosi al sequestro della nave italiana Enrico Ievoli, con 18 persone di equipaggio a bordo, tra cui sei italiani. "Con le nostre possibilità limitate faremo del nostro meglio", aggiunge Ali, per il quale "serve una strategia comune" per affrontare la "minaccia" della pirateria, che, sostiene, "non è solo una questione somala, ma un problema regionale e di tutta la comunità internazionale".