(ASI) Dal Tribunale internazionale penale dell'Aja (Tpi), Vojislav Seselj, leader del Partito Radicale serbo, chiede il risarcimento di due milioni di euro a tale Tribunale per aver violato costantemente, in nove anni di detenzione, i suoi diritti basilari.
La procedura nei suoi confronti, durata otto anni, rappresenta un record mondiale come lentezza nei tempi. Le accuse verso di lui (crimini di guerra e contro l'umanità tra il 1991 e il 1993) sono state cambiate varie volte nel corso dei processi, mancano inoltre prove a suo carico.
Nelle scorse settimane Seselj, che in passato si era autosottoposto ad uno sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione, era stato trasferito in ospedale dopo che aveva accusato problemi cardiaci. Nel 2002, pochi mesi prima di venir estradato dal Tribunale dell'Aja, Seselj si candidò alle elezioni presidenziali, dove ottenne un largo consenso, pari al 37% dei voti.