(ASI) Una raffica di razzi è partita martedì scorso dal confine sud del Libano all'indirizzo di Israele, provocando la rappresaglia da parte dell'esercito sionista.
Lo scatenarsi di nuove tensioni in quel territorio rimanda alla mente i sanguinosi fatti dell'estate 2006, quando Israele mosse guerra contro Hezbollah. Tuttavia in questa occasione le autorità israeliane non hanno indicato in Hezbollah i possibili autori di questo lancio di razzi.
In questo clima teso suonano nette le parole di Sheikh Naim Qassem, vice-segretario generale di Hezbollah. Tramite una nota diffusa martedì sera Qassem ha affermato che "non c'è il Libano senza la 'resistenza'", perchè senza di essa "il Libano sarebbe stato schiacciato". A proposito delle rinnovate tensioni al confine a sud, ha poi aggiunto che "Hezbollah è sereno e non preoccupato per il futuro, nonostante gli sviluppi locali e regionali".
Ha infine aggiunto che in Libano "le cause di distruzione sono da ricercare in Israele e Stati Uniti"; questi ultimi sono impegnati assiduamente "per incitare dissidi all'interno del popolo libanese", mentre Hezbollah - ha concluso Qassem - "lavora per garantire i migliori interessi al Libano insieme a tutte le forze nazionali".