(ASI) Violentare, tagliare gli arti con la sega elettrica, spruzzare acido sul corpo, perforare il corpo con cacciavite elettrico, togliere le unghia e cavare gli occhi sono alcune delle torture inflitte dagli americani ai prigionieri iraqeni nelle prigioni segrete sparse per l’Iraq.
Questo è quanto rivela all'agenzia "Al-Iraq news" il rappresentante del sindacato dei prigionieri iraqeni, che va a sommarsi ai fatti emersi dal rapporto di Human Rights Watch pubblicato nel 2008. Il rapporto parlava di venticinquemila iraqeni imprigionati in carceri segrete senza nemmeno sapere della loro colpevolezza; senza che gli venisse imputato nulla e senza un processo. L'Onu confermò i dati pubblicati da HRW, mentre la Croce Rossa denunciò un numero di detenuti di molto maggiore, ossia sessantamila prigionieri.
Il sindacato dei prigionieri iraqeni racconta inoltre che gli americani usavano dividere i prigionieri in quattro gruppi: il primo riferito alle persone arrestate durante le operazioni militari avvenute tra marzo e aprile 2003; il secondo riferito ai responsabili del regime Baath (tra cui il leader Saddam Hussein); il terzo ai sospettati di appartenere a gruppi terroristi; il quarto composto da delinquenti comuni.