(ASI) Damasco – In Siria lunedì è scattata la tregua, ma sembra difficile farla rispettare. I primi a violare il patto di cessate il fuoco sono gli Stati Uniti d’America. Sabato 18 settembre, i jet della coalizione occidentale a guida USA, hanno compiuto un bombardamento su postazioni dell’Esercito Arabo Siriano vicine aeroporto di Deir al-Zor, dagli esisti tragici. Ben 90 militari uccisi, questi sono i dati forniti dall’Osservatorio siriano per i diritti umani.
L’attacco è stato confermato dal Pentagono. Si legge nella nota che le forze della coalizione internazionale erano convinte di bombardare obbiettivi dell’ISIS, e nel documento si chiarisce che «L’attacco aereo della coalizione è stato immediatamente fermato quando i funzionari sono stati informati dalle autorità russe che era possibile che fossero stati colpiti uomini dell’esercito siriano»... «L’unità militare siriana non è stata colpita intenzionalmente». «La coalizione analizzerà questo attacco e le circostanze per vedere se è possibile trarne lezioni», conclude il comunicato del Pentagono, che non ha dichiarato alcun dato su morti o feriti in seguito all’attacco.
La Russia ha espresso la sua netta condanna all’attacco statunitense. «Se prima nutrivamo sospetti che tutto questo era per difendere Jebhat al-Nusra, adesso, dopo i raid aerei sull’esercito siriano siamo giunti alla spaventosa conclusione che la Casa Bianca difende l’Isis», ha furiosamente asserito Maria Zakharova, Direttore del dipartimento Informazione e stampa del ministero degli Affari esteri della Federazione russa. «Intenzionale, e un tentativo di dirottare l’accordo di cooperazione tra Mosca e Washington», così ha invece qualificato il raid l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vitaly Churkin, alla riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza ONU sulla Siria, chiesta proprio da Mosca in seguito alla terribile strage. A tali prese si posizione russe, non si fa attendere la replica americana. L’ambasciatrice statunitense all’ONU, Samantha Power, definisce la riunione di emergenza «uno stratagemma, una manovra diversiva, una richiesta cinica e ipocrita». «Mosca deve focalizzarsi sull’attuazione del cessate il fuoco e non su questi giochetti», conclude la Power.
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia