(ASI) Le truppe siriane fedeli al presidente Bashar al Assad, nel corso di una operazione congiunta con gli aerei russi, hanno ucciso domenica 12 giugno, 39 terroristi nella provincia della Siria occidentale di Idlib. L’operazione si è svolta nel pressi di un mercato di una zona controllata dai ribelli filo islamici. Lo riferisce la stampa turca citando Leys al Faris, funzionario della difesa dei ribelli siriani. Nell’attacco circa 50 persone sarebbero rimaste ferite. Un’altra operazione è stata compiuta nella città di Maart al Numan, sempre ad Idlib.
A partire dallo scorso 21 aprile le truppe fedeli al presidente Assad, supportate dalla Russia, hanno intensificato le operazioni contro i terroristi dello Stato islamico. Nonostante la tregua tra le parti inoltre continuano a registrarsi scontri tra le truppe regolari ed i ribelli “moderati” del fronte al Nusra.
La scorsa settimana il ministro della Difesa siriano, il generale Fahd Jassem al-Freij, ha incontrato a Teheran gli storici alleati del governo del presidente siriano, ovvero Iran e Russia. L’incontro è servito alle parti per fare il punto della situazione nella lotta di resistenza del governo siriano contro lo Stato islamico e preparare l’offensiva finale dopo una guerra civile durata cinque anni.
Per sostenere Assad dall’aggressione dell’Is e dei ribelli moderati del fronte al Nusra, armati e sostenuti dagli Usa, paesi occidentali, Arabia Saudita ed altri paesi della regione, lo scorso settembre Mosca ha deciso ha deciso di inviare aerei militari e forze speciale ed in soli sei mesi ha frenato l’avanzata dei ribelli; l’Iran da parte sua ha sostenuto il governo di Assad con consiglieri militari ed ha addestrato ed equipaggiato le milizie regolari.
All’incontro ha partecipato anche il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, con Mosca che ha promesso di intensificare gli attacchi aerei contro le forze ribelli nei dintorni di Aleppo. Dallo scorso febbraio tra le parti è in vigore un cessate il fuoco più volte violato dai ribelli che hanno portato le truppe regolari a reagire alle provocazioni.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia