Nuova serie di attacchi kamikaze minaccia il cuore dell'UE
(ASI) Bruxelles - Sono le 8:00 in punto di un martedì mattina qualunque a Bruxelles. Eppure, nel giro di un istante, lo stato di tensione generale dovuto alle minacce terroristiche degli ultimi mesi si trasforma nuovamente in vittime e feriti concreti, provocati dall'ennesima serie di esplosioni kamikaze nel cuore della capitale belga.
Almeno 26 morti e oltre 50 feriti, tra le tre esplosioni dell'aeroporto di Zaventem e le due che hanno coinvolto Maelbeek e Schuman, le stazioni metro più prossime alle istituzioni UE.
Testimoni oculari miracolosamente scampati alla strage parlano di urla in arabo prima della deflagrazione, il primo ministro belga Michel ha annunciato l'allerta massima in tutto il Paese, la Commissione Europea ha impedito ad ogni suo funzionario di muoversi.
Le istituzioni UE sono blindate, nessuno può entrare e uscire. L'obiettivo dei terroristi in attesa di una qualsiasi rivendicazione era certamente il cuore dell'Unione Europea, forse anche una rappresaglia per la cattura di Saleh Abdeslam.
Mentre l'esercito nazionale belga è sceso in strada e il ministro degli affari interni francese Cazenueve ha scelto di chiudere la frontiera con Bruxelles schierando 1600 poliziotti sul confine, le autorità italiane, come Mattarella e Renzi, attraverso anche l'unità di crisi della Farnesina esprimono vicinanza ai cittadini colpiti invitando gli italiani a Bruxelles ad evitare spostamenti.
Tutte le misure di sicurezza sono state già messe in atto, con l'allerta massima per tutta la giornata di oggi palesata dalla deviazione e l'annullamento di molte tratte aeree e ferroviarie.
All'aeroporto di Zaventem chiuso il banco dell'American Airlines, teatro delle esplosioni, e deviati tutti i voli in direzione Bruxelles verso Charleroi e Liegi. Infine sono stati chiusi tutti i musei cittadini ed è stato sospeso il traffico ferroviario provinciale, anche alla luce della presenza di bombe inesplose in tutta la città.
Per il momento si teme la minaccia di altri attacchi, ma è evidente che il bersaglio sia l'Unione Europea stessa, fragile dal punto di vista militare e della sicurezza, a dispetto di ogni previsione che figurava nuovi attacchi in Francia.
Le autorità belghe affermano però che la priorità spetta ora solo a vittime e feriti. In merito, la croce rossa nazionale ha fatto appello alle donazioni di sangue e alla gestione dell'emergenza medica.
In un mattino è di nuovo emergenza terrorismo nel cuore dell'Europa, ma quanti giorni serviranno ora per dissipare le minacce, recondite o nuove che siano, di una guerra dove ormai non sembra esistere confine?
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia
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