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Armenia. Crescita economica, stabilità e voglia di made in Italy

(ASI) Yerevan - L’Armenia é il Paese più sicuro dal punto di vista della sicurezza tra i 37 Paesi che ho visitato nella mia vita. È inoltre la meta turistica tra le più belle e sconosciute su una superficie che non supera 29.800 Km2. Ammiro la sua bellissima capitale, Yerevan (1.100.000 abitanti), la quale offre tante belle proposte al visitatore, prima di tutto la cordialità e poi una serie di siti turistici, estivi ed invernali, rare montagne, laghi di una bellezza straordinaria. Credo che questo sia il Paese meno inquinato che io abbia mai conosciuto.

 

Altre città non sono meno importanti della capitale. Per esempio Vanadzor (147.000 ab.), Gyumri (125.000 ab.). La popolazione é di 3.230.000 abitanti, ma il territorio è molto vasto ed in gran parte é vergine.

Ho conosciuto un turista tedesco che ama venire a sciare in Armenia. Lui mi ha raccontato che il clima é ideale e la temperatura permette agli europei di passare una bellissima vacanza perché il clima invernale è favorevole per i giochi sportivi; a gennaio la media mensile é di –7°C. Invece l’estate é la stagione ideale per andare sulle montagne e presso i laghi; a luglio la media mensile di 21°C. Come si vede il nostro amico tedesco é beninformato.

 

Gli armeni sono un popolo attivo, amano il loro Paese più di qualsiasi altra cosa ed è questo il segreto che gli ha permesso di resistere contro ogni assedio ed ogni difficoltà. Senza dubbio la ripresa internazionale dei prezzi dei metalli e dei minerali – le esportazioni principali dell’Armenia – ha contribuito ad un aumento delle entrate sulle esportazioni anno dopo anno dal 2010. Miglioramenti nella domanda fisica dei metalli di base, come risultato di pacchetti di stimolo fiscale da parte dei governi, sosterranno i prezzi dei metalli di base per tutto l’anno scorso e forniranno un impulso per l'Armenia nei settori connessi all'esportazione.

La domanda interna beneficerà, inoltre, del ritorno alla crescita del principale partner commerciale e di investimento del Paese.

Dal 2009 le entrate sono migliorate anche grazie al funzionamento del settore bancario. Da aggiungere anche il maggiore afflusso delle rimesse, insieme a un aumento degli investimenti e di accesso al credito.

 

 

Il PIL reale si è ampliato di un tasso medio annuo tra il 4% e del 6,7% .

Il settore industriale registra una crescita media annua dal 9% al 12,3%. Il beneficio riguarda anche il miglioramento della domanda esterna e di prezzi più alti a livello mondiale per i prodotti del settore minerario e metallurgico.

Secondo dati ufficiali la Banca Centrale armena prevede di mantenere la moneta di scambio all'interno di una banda tra i 360-380 dram per 1 dollaro (attualmente 400).

La struttura economica del Paese ha subìto un evidente cambiamento dal 1990 ad oggi: la crescita economica è stata guidata principalmente, fino al 1994, dall’agricoltura e dai servizi (spinti da forti investimenti nel settore delle telecomunicazioni), nonostante il settore agricolo continui a rappresentare la seconda percentuale in termini di formazione del PIL.

Un settore trainante per l’economia del Paese nel corso degli ultimi anni è stato quello dell’edilizia, che ha beneficiato dei finanziamenti provenienti dalla Lincy Foundation, fondata negli Stati Uniti da membri della diaspora armena.

Non abbiamo dati recenti sull’interscambio tra Italia e Armenia. I dati a nostra disposizione risalgono al triennio 2007-2008-2009, quando l'interscambio Armenia-Italia ha fatto registrare sempre un saldo positivo per l’Italia.
Il risultato migliore è stato ottenuto nel 2008, con un saldo di 92.668.964 euro, sceso nel 2009 a 71.646.119 euro, principalmente a causa della forte contrazione delle esportazioni e delle importazioni.

Nel complesso, nel 2009 il valore delle esportazioni è stato pari a 77.297.024 euro, a fronte degli 104.664.740 euro del 2008, mentre le importazioni sono passate da un valore di 11.995.776 euro nel 2008 ad un valore di 5.650.905 euro nel 2009. Le importazioni armene dall’Italia si compongono principalmente di Legno piallato e tagliato (circa 524, 2 milioni di euro), ferro, ghisa, acciaio e ferroleghe (circa 503,9 milioni di euro), oltre al gas naturale (357,1 milioni di euro).

 

I prodotti principali dell’export italiano verso l’Armenia nel 2009 sono stati abbigliamento esterno confezionato in serie, di sartoria o confezionato su misura (5,2 milioni di euro), radiatori e contenitori in metallo per caldaie per il riscaldamento centrale (3,6 milioni di euro) e camicie, t-shirt, corsetteria e altra biancheria intima (3,2 milioni di euro).

Ma l’Armenia auspica un futuro ancora migliore tra i due Paesi.

 

Talal Khrais - Agenzia Stampa Italia


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