(ASI) Il Presidente Abu Mazen, parlando davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Uniti, ha appena dichiarato che lo Stato di Palestina si presenta oggi con la sua eredità di dolore, di morte e di sogni infranti.
Lo Stato di Palestina arriva riaffermando la sua presenza nel contesto internazionale e il suo impegno per una soluzione pacifica del conflitto.
La recente aggressione nella Striscia di Gaza conferma la volontà prevaricatrice dello Stato di Israele. Decine di bambini palestinesi hanno perso la vita in pochi giorni, a causa di un’occupazione che deve finire immediatamente.
Nel corso della sua storia, il popolo palestinese ha sempre combattuto per riaffermare i valori della moderna convivenza, nonostante lo stato di costante oppressione.
Negli scorsi mesi, ha continuato Abu Mazen, tutti hanno assistito all’incessante campagna d’intimidazione israeliana per impedire il voto di oggi, fino ai recenti drammatici fatti nella Striscia di Gaza. Nessuna voce ufficiale israeliana si è alzata per impedire gli attacchi d’ingiustificata crudeltà. Israele deve cessare questa politica di aggressione.
“Non siamo venuti qui per delegittimare Israele ma per affermare il nostro diritto all’ indipendenza” ha poi chiosato. “Non siamo venuti per complicare il processo di pace ma al contrario, per portarvi un nuovo respiro di vita”.
“Non ci arrenderemo, non siamo stanchi di combattere per i nostri diritti e per la convivenza pacifica, contro l’aggressione e l’occupazione illegale”.
“Continueremo a resistere senza mai piegarci. Questo non mi sembra terrorismo. Le vite innocenti spezzate dalle bombe israeliane, per la maggior parte donne e bambini, ricordano tristemente al mondo intero la politica colonialista dello stato di Israele che si perpetua dalla nakba del 1948”
Ogni Paese che oggi sostiene con il suo voto lo Stato di Palestina, riafferma il suo sostegno alla pace, al diritto all’indipendenza del popolo palestinese, riconosce le sofferenze dei miglia di rifugiati, e dei martiri di Palestina. Il loro voto oggi è una speranza di pace per tutto il popolo palestinese.
La Palestina rispetterà sempre il diritto internazionale e le sue norme a tutela del diritto dei popoli e delle minoranze.
65 anni fa, l’Assemblea Generale dell’Onu -in questi stessi giorni- adottò la risoluzione 181 che prevedeva il riconoscimento di due stati e di un’unica capitale, Gerusalemme, sotto il controllo internazionale. 65 anni dopo, la stessa assemblea è chiamata a rispettare un dovere che è prima di tutto morale, senza la possibilità di ulteriori ritardi.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha concluso Abu Mazen, è chiamata oggi a certificare la realtà dello Stato di Palestina.
Fabrizio Torella-Agenzia Stampa Italia