(ASI) Roma - Il 26 agosto 2025, è stato il 51esimo anniversario della scomparsa a Cadige a soli 68 anni di una delle figure più misteriose e controverse dell'Italia contemporanea, Junio Valerio Borghese, principe appartenente a una delle più famose famiglie patrizie della Roma papalina, eroe di guerra con gli incursori di marina della Xa Flottiglia Mas al comando del mitico sommergibile Sciré che ha violato il porto di Alessandria d'Egitto nella notte del 18 - 19 dicembre 1941, danneggiando gravemente varie navi britanniche in una impresa che gli è valsa la Medaglia d'Oro al Valor Militare, comandante della Xa Flottiglia Mas dal maggio 1943 all'aprile 1945, a fianco dei soldati germanici dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 per non tradire la Patria e i fratelli morti e per avere una pace con onore come recita l'Inno della X Mas, collaborazionista dei tedeschi perciò imprigionato e processato nel dopoguerra, agente segreto quando invia i suoi uomini ad addestrare l'esercito israeliano fino al 1956 in funzione anti britannica e per creare disordini anti inglesi nella città libera di Trieste per favorirne il ritorno all'Italia nel 1953, in politica nell'Italia repubblicana come presidente del Movimento Sociale Italiano (1951-53) e poi fondatore del Fronte Nazionale nel 1968, mecenate con gli anonimi aiuti forniti ai Fiorentini dopo la tragica alluvione del 1966 (si seppe solo alla sua morte di questo suo nobile gesto), uomo della Strategia della Tensione durante la Rivolta di Regio Calabria e golpista (appoggiato dagli Usa???) nel 1970.
Un personaggio che, insieme alla sua Xa Flottiglia Mas, é entrato nel mito della storia militare e patriottica italiana, anche se il revisionismo storico che vuole cancellare miti e personaggi della cultura e della storia nazionale dei popoli europei in atto nel XXI secolo sta tentando di gettare del fango sul giudizio storico su Junio Valerio Borghese che intendo ricordare invece come l'ultimo principe rinascimentale e capitano di ventura nella storia d'Italia in cui rivivono non solo valori cavallereschi della nobiltà come il coraggio, la fedeltà e l'onore, ma anche il patriottismo e l'arditismo dannunziano che dalla Reggenza del Carnaro di Fiume nel 1920 si sono diffusi in tutta Italia.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia
*Fonte foto published by zuzahin, Public domain, via Wikimedia Commons



