(ASI) In occasione della Giornata Internazionale di Commemorazione delle vittime degli atti di violenza su base religiosa o di credo, l’Italia si unisce al ricordo di tutti quelli che soffrono le conseguenze dell’intolleranza, della discriminazione, della violenza e del terrorismo a causa della loro appartenenza religiosa o di credo.
L’Italia si unisce al ricordo di tutti quelli che soffrono le conseguenze dell’intolleranza, della discriminazione, della violenza e del terrorismo
(ASI) In occasione della Giornata Internazionale di Commemorazione delle vittime degli atti di violenza su base religiosa o di credo, l’Italia si unisce al ricordo di tutti quelli che soffrono le conseguenze dell’intolleranza, della discriminazione, della violenza e del terrorismo a causa della loro appartenenza religiosa o di credo.
Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, ribadisce “il massimo impegno personale e del Governo italiano nel proteggere e promuovere la libertà di religione o di credo e i diritti fondamentali delle persone appartenenti a minoranze etniche o religiose ovunque nel mondo, sia sul piano dei rapporti bilaterali che nel quadro dell’Unione europea e delle Organizzazioni internazionali”.
Su scala globale, assistiamo a un grave e costante peggioramento dei livelli di libertà religiosa, in particolare a danno di persone appartenenti a minoranze. “Nel caso dei cristiani”, ricorda Tajani, “una persona su sette al mondo è vittima di persecuzione o discriminazione grave, percentuale che sale a due su sette in Africa sub-sahariana e a due su cinque in Asia”.
Spesso, la discriminazione e persecuzione su base religiosa inizia già dalla nascita e condiziona gravemente il percorso educativo, familiare e lavorativo di chi ne è vittima. Dove la libertà religiosa non è rispettata, stabilità, coesione e prosperità vengono messe a repentaglio.
“La libertà di religione o di credo e il contrasto a violenza e discriminazione su base religiosa o di credo”, sottolinea il Vicepremier, “sono una priorità della politica estera dell’Italia, che investe tutti gli ambiti dell’azione diplomatica”. Nell’ottica di rafforzare il nesso diretto tra sviluppo e protezione della libertà religiosa e dei diritti fondamentali in generale, dal 2019 la Farnesina, attraverso bandi curati dall’AICS, gestisce un Fondo dedicato all’assistenza a comunità cristiane che vivono in aree di crisi. Il bando 2023 ha una dotazione finanziaria di circa 10,5 milioni di euro e permetterà la realizzazione di interventi volti a favorire l’inclusione sociale, l’emancipazione economica dei beneficiari e la sensibilizzazione delle comunità locali sulla convivenza pacifica.
Tajani aggiunge che “in un frangente storico segnato da forte polarizzazione, l’Italia è impegnata a sostenere il dialogo interreligioso e la collaborazione interreligiosa per diffondere il rispetto e la conoscenza reciproca tra appartenenti a fedi diverse, contrastare le discriminazioni, promuovere l’eguaglianza tra persone senza distinzioni di religione o credo e impegnare le diverse religioni in un lavoro comune a difesa della pace e della dignità umana”.