(ASI) Stati Uniti- Sembrava impossibile, invece anche Marc Marquez è caduto durante una gara che, come suo solito, stava dominando. Lo spagnolo ha sprecato l'occasione di allungare ancora in classifica, quando tutti i rivali erano alle spalle e il primo sfidante, il ducatista Andrea Dovizioso, era addirittura partito dalla tredicesima posizione, chiamato a una rimonta difficile da completare in soli 20 giri.
Nel Circuito delle Americhe splendono invece altre stelle, una sperata per molti nostalgici e l'altra quasi del tutto inaspettata. Se la notizia è la caduta di Marquez, la vittoria dello spagnolo Alex Rins con la sua Suzuki non è da meno, dopo aver ingaggiato in gara numerose sfide con un pilota del calibro di Valentino Rossi. È proprio lui che tutti volevano vedere di nuovo lottare per la conquista di un Gran Premio, quando solo l'usura delle gomme della sua Yamaha e la grande prestazione di Rins gli hanno impedito di salire sul gradino più alto del podio come ai tempi migliori.
Così Austin non è più casa Marquez, con Jack Miller e la sua Ducati Pramac che sfrecciano sul traguardo in terza posizione, davanti a tre italiani: Dovizioso, che comunque porta a casa un utile bottino di punti per la classifica, Franco Morbidelli e Danilo Petrucci.
Marquez sembrava avere un'altra gara in tasca, quando a una staccata impossibile la caduta è stata inevitabile e la competizione si è improvvisamente riaperta quando mancavano da correre circa la metà dei giri totali. Rossi è rimasto primo per ampi tratti, fino al momento in cui non è riuscito a contenere Rins. Anche a costo di sbagliare, il Dottore ha dato tutto per risuperarlo e vincere. Merito dello spagnolo essere rimasto in prima posizione fino all'ultimo giro, con uno come Rossi alle spalle, la paura di vincere e tutto quell'insieme di emozioni mai provato prima, in un circuito che anche agli pneumatici chiede tantissimo.
Un successo storico per la Suzuki, ma che anche in ottica mondiale offre nuove opportunità a coloro che vogliono togliere lo scettro al campione in carica. Ora guidano la classifica Dovizioso, a 54 punti, e Rossi a 51, con addirittura Rins che supera con 49 punti un Marquez fermo a 45. Un fulmine nel cielo sereno dei successi del catalano, ma al tempo stesso la gara che dà una scossa e rende emozionante questa stagione. Un dato per evidenziare l'eccezionalità del caso: ad Austin si corre dal 2013 e il circuito in sei anni non aveva mai conosciuto un vincitore diverso da Marc. Con la settima edizione e il successo di Rins è chiaro si sia accesa una stella. Per il resto del mondiale avrà la possibilità di brillare ancora, insieme alle speranze di Dovi e Vale.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia
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