Questo l’impegno del tecnico della Sir Safety Perugia Kovac in vista della sfida play off contro Piacenza
(ASI) PERUGIA – Se entri al Pala Evangelisti mezz’ora prima dell’allenamento della Sir Safety Perugia puoi subito percepire il fermento per il rito quotidiano che sta per compiersi. C’è chi tira al punto giusto la rete, chi inizia a scaldare le mani, chi le incerotta contro le distorsioni, chi fa allungamento e chi raccoglie i palloni. Poi c’è il tecnico dei Block Devils Slobodan Kovac che tranquillo tasta il parquet prima che i suoi giocatori inizino a martellarlo di pallonate.
La redazione di Agenzia Stampa Italia e Tifo Grifo lo ha raggiunto per un’intervista prima della partita di giovedì sera contro la Copra Elior Piacenza (ore 20.30, con diretta su Rai Sport 1), gara valevole per il secondo turno dei quarti di finale che assegneranno lo scudetto 2012-2013.
Cominciamo dalla notizia apparsa sul magazine “Pallavolo SuperVolley” nella quale lei è stato indicato dai capitani della Serie A1 come miglior allenatore della regular season. Che effetto le fa?
Sono felicissimo, anche perché è da poco tempo che sono in Italia e sono riuscito a farmi apprezzare. Il merito va diviso con il gruppo di questa stagione e anche con ragazzi che erano qui già l’anno scorso, visto che molti sono parte della formazione della Sir Safety; è grazie a loro, grazie a quello che hanno fatto in campo che ci siamo fatti apprezzare in tutta Italia.
Due stagioni fantastiche alla guida dei Block Devils, una promozione in Serie A1 e un sesto posto al termine della stagione regolare. Ci avrebbe messo la firma?
Sono una persona molto ambiziosa e i risultati sono molto positivi, diciamo anche eccezionali. Sono venuto a Perugia per fare qualcosa d’importante e per questo sono molto contento, ma cercherò sempre di fare qualcosa di più.
Tornando all’attualità, giovedì sera si torna in campo contro la Copra Piacenza. Nei precedenti scontri in campionato la Sir Safety ha perso ma ha dimostrato di saper tener testa ad Alessandro Fei e compagni. Su cosa avete lavorato in queste due settimane di preparazione alla partita?
Prima di tutto abbiamo cercato di recuperare infortuni e altri acciacchi di qualche giocatore, imprevisti che possono comunque esserci in questa fase dopo una lunga stagione; abbiamo lavorato anche sullo spirito per affrontare queste partite molto importanti nel modo giusto e per cercare di ottenere qualcosa di più. Non ci basta aver giocato bene contro Piacenza.
Vedremo una Sir Safety diversa in campo rispetto al campionato? Con qualche aggiustamento tecnico-tattico?
Forse. Cercheremo in tutti i modi di sorprendere l’avversario con soluzioni diverse, ma vedremo durante la partita se saranno utili o meno. Spero soprattutto che arriveremo carichi, senza accontentarci del buon risultato che già abbiamo raggiunto.
Con i play off ancora da giocare non è semplice già tirare le somme di una stagione. Ma cosa si sente di salvare e ricordare di questo primo campionato in Serie A1?
Prima di tutto vorrei sottolineare il valore di un organico composto da molti giocatori che provenivano dalla A2, con solo due o tre di loro con alle spalle esperienze nella massima Serie, e nonostante questo siamo riusciti a farci valere. Poi alcune grandi soddisfazioni come le vittorie contro Modena e Cuneo, siamo stati alla pari con Trento, e abbiamo saputo approfittare dei problemini delle altre squadre ma credo che potremmo dire ancora la nostra. È una parola grossa, lo so, perché giochiamo contro una squadra (Piacenza) attrezzata benissimo, che ha vinto pochi giorni fa una coppa europea importante [la Challenge Cup, n.d.r], e sono l’unica squadra italiana ad aggiudicarsi un trofeo internazionale nella stagione. Questo da ancora più peso alla loro impresa visto che hanno vinto contro una squadra russa che sappiamo essere fra le migliori formazioni continentali.
Credo che al Pala Evengelisti giovedì sera faremo una bella partita che noi vogliamo giocare fino alla fine.
So che non le piace fare i nomi singoli giocatori però, altra notizia che riguarda la Sir Safety, è l’indicazione quasi all’unanimità da parte di allenatori e capitani di Nemanja Petric come “sorpresa” della stagione. Cosa ne pensa del suo schiacciatore?
Nemanja è quello che io “attacco” più spesso (sorride), perché come non mi accontento mai delle mie prestazioni di allenatore, non mi accontento mai neanche delle sue. Dal mio punto di vista lui può fare molto di più, soprattutto quando saprà essere più bravo e concentrato in ricezione. Sono certo che Nema saprà fare una carriera non buona, buonissima.
Lui è un nostro punto di forza insieme ad altri giocatori, non possiamo dimenticare Goran Vujevic senza il quale questa squadra non sa giocare, soprattutto in ricezione. Anche Nicola Daldello è stato indicato come sorpresa, lui che fino a qualche tempo fa non era nella mappa dei migliori; poi ancora Vincenzo Tamburo e Aimone Alletti è fra i migliori sette centrali insieme a dei veri mostri sacri.
Abbiamo le armi per fare bene, non so se basteranno contro i vari Simon, De Cecco, Fei, Papi, Zlatonov e Tencati, il centrale che negli ultimi dieci anni è stato il miglior muro della Serie A e ora è una riserva. Noi abbiamo rispetto per Piacenza, ma non paura. La palla è rotonda e nelle partite di campionato ci sono mancati un paio di palloni per vincere, e quando una squadra vince in concetto è molto più ampio, ma noi cercheremo comunque di portare quei due palloni dalla nostra parte.
Un ultimo pensiero ai tifosi che stanno organizzando un’accoglienza speciale per i Block Devils e per la Copra Piacenza, voi cosa portate in campo al Pala Evangelisti giovedì sera?
In campo dobbiamo portare prima di tutto il cuore. La gente vede quando ci metti cuore e giochi fino all’ultima goccia di sangue e tutti lo apprezzano, può andare male ma usciamo tutti contenti. Anche io cercherò di preparare la partita in questo senso, arrivando in campo carichi, motivati con la voglia di far bene. Poi tecnica e tattica contano molto e vedremo.
In bocca al lupo coach.
Crepi.
Chiara Scardazza – Agenzia Stampa Italia