(ASI) Mandalika – Una luce splende e una zona d’ombra incombe. Oggi, a Mandalika ci sono notizie buone e quelle che lo sono molto meno. Si sa, ogni storia ha i suoi vincitori e vinti ed è questo che va raccontato del GP di Indonesia, in cui c’è stato un dissonante susseguirsi di gioie e veri e propri dolori.
Partiamo quindi dalla gioia che possono raccontare i vincitori che oggi sono saliti sul podio. A stravincere il suo primo GP nell’anno di esordio è il giovanissimo Fermín Aldeguer: “Stare sul gradino più alto del podio è molto bello. Sono state grandi emozioni e quanto ti fermi, il tuo corpo lo sente. Ovviamente sono contentissimo". E aggiunge: "Questa vittoria mi dà una motivazione extra per credere di più in me stesso. Penso che tanta gente non se lo aspettasse, forse neanche io così presto. Questo però non è il momento di rilassarsi, è solo uno stimolo a provare a fare ancora meglio. Ora arriva Phillip Island, che è una pista sulla quale sono sempre andato forte e dove avevo fatto la mia ultima vittoria in Moto2, prima di quella di oggi. Proveremo a fare il massimo anche lì e il nostro obiettivo sappiamo qual è: anche se abbiamo vinto qui, essere competitivi e continuare ad imparare, anche perché se c'è la velocità, poi i risultati arrivano". "Penso che abbiamo tenuto un ottimo passo. A me piace vincere così: partire, fare il mio ritmo e rimanere concentrato. Anche in Moto2 vincevo così” - conclude Aldeguer.
Il talentuoso pilota murciano, che Luca Boscoscuro aveva messo sotto contratto a soli quindici anni, oggi ha dimostrato di avere classe e testa sulle spalle. Vince il suo primo Gran Premio con sette secondi di vantaggio su Acosta. Raggiungere la bandiera a scacchi significa oggi realizzare un sogno di un rookie che lo fa mettendosi in piedi sulla moto ed esultando con eleganza. Per la sua prima vittoria in MotoGP in tanti lo abbracciano, la sua fidanzata lo bacia tenendo le dita incrociate e poi gli dà anche tre pacche sulla spalla sinistra. Dietro c’è una Nadia Padovani comprensibilmente sorridente. Sì, perché a salire sul terzo gradino del podio, dopo essere partito settimo in griglia, c’è anche un altro pilota del Team Gresini: Alex Márquez che dichiara ai microfoni di Sky: “Qui sono sempre gare di gestione, a mezzo gas. Ho avuto un problema in partenza e non ho potuto usare l'abbassatore. I primi giri ero un po' senza fiducia perché non sapevo cosa potesse succedere sul davanti, poi tutto ha lavorato bene. Ho avuto pazienza e sono andato avanti. Ho fatto podio e sono contento. Il risultato mi dà tanta fiducia, in Giappone abbiamo faticato”.
Giornata di gioia anche per Pedro Acosta che raggiunge un secondo posto combattendo fino all’ultima curva non solo con il suoi avversari, ma anche con la sua stessa moto che a poco più di metà gara inizia a dare segni di cedimento. “Dobbiamo essere contenti! – dichiara Acosta - Abbiamo fatto esattamente quello che avevamo pianificato: una buona partenza ed essere primi, o quasi primi, nella parte iniziale della gara. Sapevamo che sarebbe stata dura per noi, perché non era possibile usare la stessa gomma anteriore degli altri. È stato difficile gestire la situazione e anche la pressione delle gomme. Penso che sto diventando un pilota migliore, più maturo e di fare gare migliori. Siamo costantemente tra i primi cinque e di nuovo sul podio. Abbiamo dato il massimo. Voglio ringraziare KTM, il mio capo meccanico e tutti i miei meccanici”.
L’INCIDENTE CON INFORTUNIO CAUSATO DA BEZZECCHI
Dunque un podio tutto spagnolo quello di oggi. Come abbiamo detto però, l’altro lato della medaglia di questo Gran Premio è la zona d’ombra che ha colpito due piloti. La spiacevole zona d’ombra è calata sin dai primi giri a Mandalika su Bezzecchi e Marc Márquez. Anche oggi Bezzecchi non parte bene. Ma l’esito non è come quello di ieri, anzi sfocia in un contatto tremendo con Marc Márquez al primo giro di gara. È il Bez a prendere male le misure in curva 7 e a colpire la ruota posteriore della Ducati. I due cadono. Da subito si capisce che ad avere un impatto più severo sembra essere Marc, che scivola tra asfalto e ghiaia per poi rotolare ripetutamente. Marc si rialza, ma fa “no” con la testa e si tocca la spalla destra, quella incriminata di Jérez. Entrambi si dirigono al Centro Medico. Si decide che Bezzecchi deve essere elitrasportato all’ospedale di Mataram per esami completi al torace. Aprilia comunica che Marco non ha riportato fratture.
Il dottore Ángel Charte invece esce dal Centro Medico e spiega a Tardozzi e a Artur Vilalta, responsabile della comunicazione di Ducati che Marc ha molto dolore alla clavicola destra e che una radiografia mostra una frattura. Marc si sottoporrà altri esami a Madrid per capire se dovrà essere operato. Uscito con il braccio destro dentro la t-shirt Ducati, Marc rilascia dichiarazioni per DAZN:
“Non è il modo migliore per festeggiare il Mondiale. Questo GP di Mandalika è stato molto difficile, anche se oggi nel Warm-Up avevamo fatto un grande passo avanti. Per il resto non posso dire molto, perché ho fatto solo cinque o sei curve". Per la sue condizioni di salude afferma: "Sono triste perché ho un infortunio alla clavicola destra, ma per quanto riguarda l'incidente in gara Bezzecchi è venuto da me e mi ha detto: 'Mi dispiace, sono cose che càpitano'. È qualcosa che a volte posso fare io, altre volte lo può fare un altro, ma nessuno lo fa apposta. Quindi sì, accetto le scuse di Marco, che si è assunto le sue responsabilità. Vediamo se riusciamo a volare a Madrid il prima possibile per cercare di capire esattamente con i medici il tipo di infortunio che ho accusato, e cercare di tornare il prima possibile, ma seguendo quello che diranno i dottori”. Poi conclude: “Non posso dire di stare molto bene, ma considerando quanto sarebbe potuta andare male, me la sono cavata anche con poco. Sembra che i legamenti della clavicola siano lacerati, ma è solo una valutazione preliminare”.
LA GARA
Nel Gran Premio dell’Indonesia è buona partenza di Pedro Acosta insieme a quella di Luca Marini e Fermín Aldeguer. Mir abbandona la gara quasi subito perché scivola e finisce fuori pista. Terzo giro ad essere primo è Acosta. Quinto giro Aldeguer entra su Marini e si mette secondo. Continua a spingere Aldeguer che, puntando insistentemente il primo posto di Acosta, alla fine del settimo giro, ci riesce e si mette definitivamente avanti a tutti, iniziando una corsa in solitaria. Sembra un angelo con le ali alle gomme che vola indisturbato verso la bandiera a scacchi, con sette secondi di vantaggio, lo stacco più grande negli ultimi anni della MotoGP.
Dietro di lui c’è quindi il trio Acosta, Marini, Fernández. Al nono giro chiusura dell’anteriore per Bagnaia che cade, si rialza, mette le mani in preghiera, le scuote e rientra ai box. Continua ad esserci il buio anche in questo Gran Premio per Ducati Lenovo che non riesce a risollevare le sorti della Sprint di ieri.
Spettacolo tutto da gustare è invece il botta e risposta tra Marini e Acosta che si contendono il secondo posto in un susseguirsi di sorpassi, con un Fernández che si avvicina. Marini ci riprova nel cambio di direzione al dodicesimo giro, ma a spuntarla è Acosta.
Nel frattempo Bastianini si ferma. Rins e Alex Márquez stanno accorciando le distanze per andare a prendere il quarto posto di Fernández che crea scompiglio al quindicesimo giro permettendo una serie di sorpassi e cambiando il quadro della gara: Acosta resta secondo, seguito da Rins, A. Márquez e Fernández in quinta posizione, seguito da Quartararo. Diciannovesimo giro e Rins si mette avanti ad Acosta, seguito ora da Alex Márquez che esce forte dalla curva, disturba Acosta e si prende il terzo posto. La moto di Acosta sembra al limite e si muove molto. Anche le gomme sembrano non volerne più, ma a crollare gli ultimi giri è invece Rins, che lascia così la partita aperta tra Alex e Acosta per il secondo posto che sarà del pilota KTM. Nel frattempo c’è bagarre anche tra Binder e Fernández per contendersi il quarto posto, che si aggiudica Binder. Marini, che recupera posizione, a due giri alla fine inizia ad infastidire Fernández, strappandogli in extremis il quinto posto.
I RISULTATI DELLA SPRINT MOTOGP
Settimo posto F. Quartararo, ottavo F. Morbidelli, nono F. Di Giannantonio. A. Rins chiude decimo. Undicesima piazza per M. Oliveira. Dietro a lui J. Zarco e S. Chantra. Ultimo J. Miller. Fuori dalla gara E. Bastianini, F. Bagnaia, J. Mir, M. Bezzecchi e M. Márquez, M. Viñales e Jorge Martín che nelle prossime gare verrà probabilmente sostituito da Lorenzo Savadori.
Benedetta Orsini Federici – Agenzia Stampa Italia
* Fonte foto: MotoGP Press. Sul podio da sinistra Pedro Acosta, Fermín Aldeguer e Alex Márquez.



