(ASI) ROMA - Ore 22:37: l'arbitro russo Sergei Karasev ha fischiato la fine. L'Italia di Roberto Mancini vendica, anche se non cancella del tutto (come sarebbe possibile farlo?) la beffa di due anni fa con la mancata qualificazione ai mondiali di Russia 2018.
Contro una Grecia più che mai coriacea e decisa a fare bella figura Bonucci e compagni, in un Olimpico delle grandi occasioni, hanno sfruttato il primo match point, staccando con il settimo successo su altrettante fare disputate il biglietto per il campionato europeo del prossimo anno, che prenderà avvio proprio a Roma il 12 giugno 2020. Gli azzurri, per l'occasione in maglia verde, hanno dovuto adoperare due armi importanti per aggiudicarsi questo confronto: la pazienza e la lucidità. Gli ellenici hanno provato a fare lo scherzetto schierando undici uomini dietro la linea della palla e ad affidarsi a ripartenze talvolta pericolose, ma una volta sbloccato il risultato la gara non ha più avuto storia. Quel che conta è il verdetto matematico: con questi tre punti l'Italia è aritmeticamente prima e non potrà più essere raggiunta. I complimenti vanno a tutta la squadra, ma soprattutto a Mancini, che ha ereditato una situazione che definire scomoda è poco ed è riuscito in poco tempo a ridare certezze ad un gruppo che solo un anno fa pareva allo sbando.
UN DERBY A DISTANZA - Roberto Mancini e John Van't Schip, quest'ultimo diventato solo a fine luglio nuovo commissario tecnico della Grecia, si conoscono bene. Entrambi infatti si sono affrontati per tre anni (l'ex centrocampista olandese classe 1963 ha vestito la maglia del Genoa dal 1992 al 1996, vale a dire quattro stagioni di cui tre in serie A prima dello spareggio beffa contro il Padova che è valso al Grifone la retrocessione ed un lunghissimo periodo in cadetteria) i vibranti derby tra la Sampdoria e la squadra rossoblu. È ovviamente il trainer degli azzurri, a soli tre punti dall'approdo ad Euro 2020, a presentare una formazione propositiva ed in grado di sfruttare il maggior tasso tecnico. Davanti a Donnarumma ci sono D'Ambrosio, Bonucci, Acerbi e Spinazzola. A centrocampo giocano Barella, Jorginho e Verratti, mentre davanti è il turno di Chiesa, Immobile ed Insigne. Molto meno spregiudicata la formazione ellenica, rivoluzionata completamente dal suo allenatore (l'assenza di Manolas ne è un esempio). Dietro le punte Kouloris e Limnios c'è Bakasetas.
LA PARTITA - L'Olimpico offre un bel colpo d'occhio (oltre 55 mila i presenti) ma lo spettacolo in campo, come era prevedibile, latita, almeno nella prima frazione. Sono gli azzurri a tentare di costruire gioco, ma spesso e volentieri trovano i corridoi intasati. Non solo, gli ellenici spesso ricorrono al fallo sistematico e il gioco si spezzetta inevitabilmente. Sono però proprio loro ad avere la palla gol per l'inaspettato vantaggio: Koulouris imbuca Bakasetas davanti a Donnarumma che con la mano sinistra gli respinge il tiro a colpo sicuro. Passata la paura l'Italia si va vedere al 29' con Barella con un destro dal limite, una deviazione della difesa greca in corner evita guai peggiori. La partita è sempre più maschia: a farne le spese è Chiesa che al 39' deve chiedere il cambio a beneficio di Bernardeschi. Il secondo tempo è di tutt'altro tenore, con la manovra azzurra molto più ficcante ed incisiva. Arrivano le prime occasioni, come quella di Immobile che al 56' è bravo a prendere il tempo ai difensori e a raccogliere di testa un cross di D'Ambrosio, altrettanto bravo però Paschalakis a deviare la sfera in corner. Il pericolo però è sempre in agguato: ripartenza fulminea della Grecia con Limnios che entra in area e serve su un piatto d'argento a Koulouris la palla del vantaggio, sprecata clamorosamente dall'attaccante che non riesce a fare meglio che spedire sull'esterno della rete. Entra dunque in scena la classica legge del calcio, vale a dire gol sbagliato gol subito. Minuto 62: Insigne prova il tiro a giro e Bouchalakis ci mette il braccio. Rigore sacrosanto, trasformato alla perfezione da Jorginho. Il muro greco ha ceduto e l'Italia accelera per chiudere la contesa. Ci riesce al 78' Bernardeschi, con un sinistro dal vertice sinistro leggermente deviato che si infila all'angolino. Da segnalare che poco prima Bakasetas aveva avuto la palla del pari, ma davanti a Donnarumma aveva svirgolato la conclusione, a testimonianza che quella greca fosse una formazione tutt'altro che arrendevole. Finisce dopo 3' di recupero con il copione sperato: con i giocatori a cantare e ballare per festeggiare un traguardo strameritato.
IL TABELLINO DELLA SFIDA
ITALIA - GRECIA 2-0
ITALIA (4-3-3) : Donnarumma; D'Ambrosio, Bonucci, Acerbi, Spinazzola; Barella (87' Zaniolo), Jorginho, Verratti; Chiesa (39' Bernardeschi), Immobile (79' Belotti), Insigne. A disp.: Sirigu, Meret, Biraghi, Cristante, Izzo, Grifo, Romagnoli, El Shaarawy, Mancini G. All.: Mancini R.
GRECIA (4-3-1-2) : Paschalakis; Bakakis, Chatzidiakos, Siovas, Stafylidis (C); Zeca, Kourbelis, Bouchalakis (75' Giannoulis); Bakasetas (80' Mantalos); Limnios, Koulouris (67' Donis). A disp.: Vlachodimos, Dioudis, Lampropoulos, Siopis, Fetfatzidis, Galanopoulos, Pavlidis, Vrousai, Koutris. All.: van 't Schip.
Arbitro: Sergei Karasev (Russia).
Marcatori: 63' rig. Jorginho (Italia), 78' Bernardeschi
Ammoniti: 14' Chatzidiakos (Grecia), 27' Koulouris (Grecia), 62' Bouchalakis (Grecia).
Note: recupero 1'pt, 3'st. Calci d'angolo: 8-4
Enrico Fanelli - Agenzia Stampa Italia