(ASI) Nel maggio del 2007, durante un allenamento decise di porre fine ad un litigio col compagno di squadra Ousmane Dabo (ex Inter e Lazio) rifilandogli un paio di pugni, risultato?
Dabo riportò una brutta ferita alla bocca ed il distaccamento della retina dell’occhio sinistro. Per l’episodio il centrocampista inglese fu condannato a quattro mesi di reclusione.
Fu la goccia che fece traboccare il vaso, nell’estate del 2007 il City decise di cederlo al Newcastle, che per lui versò quasi 9 milioni di euro nelle casse degli “sky blues”. Dopo 4 stagioni al Newcastle, dove non mancò di far notare i suoi problemi caratteriali (un paio di risse provocate e svariati cartellini rossi), decise di accasarsi al Qpr.
Qui, nell’ultima di campionato contro il Manchester City, squadra che l’ha lanciato, Barton impazzì completamente. Prima sferrò un pugno in faccia a Carlos Tevez, poi, dopo che l’arbitro gli aveva sventolato il rosso in faccia, decise di rifilare un calcione alle spalle ad Aguero. In merito a quanto successo in quel match, un noto e autorevole telecronista l’ha definito “un delinquente, un vigliacco che colpisce alle spalle, una persona orribile, uno stupido che non dovrebbe solcare i campi di calcio”.
Per questa ennesima manifestazione di violenza ottenne una maxi squalifica di 12 giornate, col QPR che decise a ragion veduta di cederlo all’Olimpique Marsiglia.
Da qualche tempo a questa parte Barton ha scoperto Twitter e tramite il social network ha cominciato ad insultare tutto e tutti.
A Thiago Silva si è riferito così: “è una fighetta che è stata infortunata per tutta l stagione, è l’ennesimo brasiliano sopravvalutato. Rimettiti a posto il ginocchio ragazzo grasso” e ancora “Stasera ha fatto una grande partita, ma le sue movenze ricordano quelle di una ragazzina”.
Poi è stata la volta di Neymar, definito “il Justin Bieber del calcio, una star su Youtube ma una merda sul campo”.
Poi critiche per Beckham, Tevez e tanti altri.
E poi arriva il joey Barton che non t’aspetti, quello che, durante un talk show televisivo, invitato dal un conduttore a dire la sua sugli omosessuali ha dichiarato: “ognuno deve essere libero di esprimere la propria sessualità, mio zio era omosessuale e le vessazioni che ha subito gli hanno rovinato la vita. Ci vuole tolleranza, è l’omofobia la vera malattia, non l’omosessualità”, dichiarazione che fanno strano visto il personaggio, ma d’altronde Joey Barton è questo, una persona estrema, che come tale non scade mai del banale sia dentro che fuori dal campo. A volte violento, a volte maleducatamente diretto, altre volte odioso, quel che è sicuro è che con lui non ci si annoia mai.
Alessandro Antoniacci - Agenzia Stampa Italia
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