(ASI) Perugia. L’ennesimo pareggio al Curi alla vigilia di Natale ha il sapore della virtù che si fa necessità. La squadra rabberciata che l’emergenza ha imposto a Bucchi ha fatto quello che ha potuto. Tanto impegno, ma poco costrutto negli ultimi metri, e qualche rischio di troppo corso al cospetto di un Latina non trascendentale, ma quadrato e capace di divorare almeno tre tra occasioni e situazioni molto favorevoli.
La partita sta tutta qui e forse avrebbe potuto essere qualcosa di diverso se il Perugia, andato in gol con Guberti dopo appena quattro minuti, avesse retto il vantaggio più a lungo. Invece, l’ennesimo errore individuale (Elezay non impeccabile in uscita sul corner) ha permesso ai pontini di recuperare e rimettere il match sulla china voluta. Compatta dietro ed elastica nelle ripartenze, la squadra di Vivarini ha vinto quasi tutti i duelli fisici in ogni zona del campo, mentre il Perugia a sprazzi ha cercato di azionare i suoi uomini migliori, da Guberti a Dezi, ma non ha saputo dare continuità e precisione alla propria azione. La partita è stata come tante al Curi, con il Perugia che ha provato a tenere l’iniziativa, ma ha inciso poco negli ultimi venti metri. Meglio la ripresa, dopo l’ingresso di Bianchi, che se non alto ha creato più densità in area e costretto gli ospiti a giocare più dietro rispetto al primo tempo. Ma non è bastato e adesso, anche alla luce di questa partita (ma non solo) dopo la trasferta di Salerno (per la quale stando a Bucchi non si dovrebbe recuperare nessuno dei tanti infortunati) si dovrà pensare seriamente al mercato. Dal quale servirebbero innesti sia quantitativi che qualitativi: la partita di oggi ha dimostrato che, quando mancano i titolari, specie alcuni fondamentali, la loro qualità non si sostituisce facilmente. E poi, occorrerà sistemare l’attacco con gli uomini che servono. Magari con qualcuno che, anche in partite chiuse e scorbutiche come quelle che il Grifo si trova sempre ad affrontare al Curi, sappia trasformare in gol anche una mezza palla sporca. In fondo, la cattiveria davanti invocata da Bucchi vuol dire questo. Anche se è Natale, e non bisognerebbe parlare di cattiveria. Auguri a tutti.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia