(ASI) Verona. Un altro pareggio, ma alzi la mano chi può dire che tutti i punti sono uguali. Sul campo della capolista il Perugia coglie un pari d'oro nel recupero dopo una prestazione autorevole, con qualche errore difensivo e in impostazione, ma addirittura dominata nel secondo tempo per iniziativa e personalità.
I grifoni ripetono, per personalità e andamento di risultato, la bella prova di Genova, e nei 90' rimontano il doppio svantaggio. Il gol di Nicasto al 45' del primo tempo ha riaperto una partita che sembrava chiusa, perché il Verona, dopo un inizio sprint e l'1-0, era riuscito a controllare e a colpire nel finale con il 2-0, quando il Perugia stava producendo il massimo sforzo per pareggiare. Nella ripresa, come il Genoa giovedì scorso, anche il Verona oggi si tira troppo indietro, perché il Perugia prende campo. La supremazia è un po' sterile, il Perugia non arriva al tiro in maniera pericolosa. Poi, però, i cambi di Bucchi fanno la differenza nel finale: Acampora e Drole per Zebli e Nicastro al 23', e Bianchi per Guberti dieci minuti dopo, danno velocità, profondità e peso in area al Grifo, mentre Pecchia, togliendo Luppi, spegne una fonte di spinta importante nel gioco dei veneti. Il gol di Belmonte nel recupero, arrivato dopo un palo di Drole, capace di una serpentina delle sue, mette il sigillo meritato su una rincorsa fatta con la voglia di raggiungere l'avversario. L'atteggiamento mentale è stato quello giusto, la prestazione di tutti i grifoni sopra la sufficienza, tranne, forse, Di Chiara, sfortunato protagonista di entrambe le reti scaligere, ma per il resto in partita con bravura. Ora il Vercelli, che verrà al Curi presumibilmente a chiudersi nel fortino. Ci vorrà pazienza, fantasia e peso in area per scardinarlo. Perché l'altissima classifica è poco lontana.
Daniele Orlandi - Agenzia Stampa Italia