(ASI) Nelle ultime sei partite l’Inter ha totalizzato nove punti in meno del Milan e cinque in meno del Napoli. Un andamento non da capolista, per nulla meritevole del tricolore. L’approccio alla gara contro il Torino è stato imbarazzante. Nerazzurri graziati anche da un colossale errore arbitrale che ha negato un evidente calcio di rigore per fallo di Ranocchia - pessima la sua partita - su Belotti. Sul gol pesano le responsabilità di Handanovic che avrebbe potuto - e dovuto - uscire sul corner.
Molti gli errori dell’estremo difensore in questa stagione e il mezzo miracolo su Izzo non basta per redimersi dopo una gara comunque insufficiente. La differenza tra lui e Maignan è notevole. La differenza con il Milan sta anche lì. La sensazione è che l’Inter abbia finito la benzina e che lo scudetto sia diventato una chimera. Per fare punti contro Fiorentina e Juventus servirà una squadra completamente diversa. Affamata, dotata di maggiore piglio e illimitata determinazione. In buona sostanza, servirà un’Inter Contiana. Quella vista al Grande Torino è parsa l’ombra della squadra che aveva fatto sognare i propri tifosi fino al derby.
Inzaghi sembra in bambola e la formazione schierata contro i granata ne è un chiaro esempio. Quando manca Brozovic è lecito e doveroso inventare qualcosa di diverso. Inzaghi si è affidato a Vecino ed ha fatto male. L’uruguaiano non ha le stesse caratteristiche di Brozovic, non si gli avvicina lontanamente. Nessuno in rosa ha caratteristiche simili al centrocampista croato. Quand’è così, meglio cambiare.
Il pari è solo un brodino. Sanchez - unico sufficiente - ha reso meno amaro un boccone che, comunque, si deglutirà con fatica. Le prossime due partite - Fiorentina e Juventus - saranno decisive. La Lazio - massimo rispetto per la gloriosa società biancoceleste - non è l’Inter e i soli due scudetti conquistati dai biancocelesti nel corso della loro storia lo testimoniano. Siamo convinti che Inzaghi l’abbia compreso. Meglio, dunque, passare dalla teoria alla pratica.
Alla svelta, davanti corrono. E dietro la Juventus fa sentire il fiato sul collo. O si inverte la rotta o la stagione somiglierà ad una nave incagliata contro l’iceberg del fallimento. Nè Supercoppa Italiana, nè eventualmente la Coppa Italia si assurgeranno a scialuppe di salvataggio.
Così è (se vi pare).
Raffaele Garinella - Agenzia Stampa Italia