(ASI) Mignon McLaughlin, autrice e giornalista americana, affermava che il passato è attaccato alle nostre spalle e che non dobbiamo vederlo ma possiamo sempre sentirlo. Deve averlo sentiro bene, Gonzalo
Higuain, quando ogni suo movimento è stato sommerso dai fischi dei tifosi partenopei presenti al San Paolo. Ma per Vasilij Rozanov, scrittore e filosofo russo, dai grandi tradimenti, hanno inizio i grandi rinnovamenti. Per molti tifosi del Napoli, il Pipita ha tradito Napoli e il Napoli per la Vecchia Signora. In realtà, Higuain ha scelto una nuova esperienza professionale, e a Napoli è cominciato un nuovo ciclo, un rinnovamento, che ha portato Sarri a trasformare Mertens in un perfetto attaccante moderno. Una partita, quella tra le due squadre, che ha visto la miglior difesa contro il miglior attacco del campionato. È venuto fuori un pareggio, forse prevedibile, tra due squadre ben messe in campo. Meglio la Juventus nella prima frazione di gioco, più incisivo il Napoli nella ripresa. Un antipasto della semifinale di ritorno di coppa Italia, che vedrà nuovamente le due squadre affrontarsi tra pochi giorni. Servirà un Napoli maggiormente cinico per superare il turno. Gli uomini di Sarri, soprattutto nelle fasi iniziali dell'incontro, sono apparsi precipitosi, arrivando spesso a conclusioni più istintive che ponderate. Quando hanno ripreso a giocare un calcio semplice ed altrettanto organizzato, sono riusciti con maggiore facilità a sfruttare i punti deboli della Juventus. L'occasione della rete del pari di Hamsik, il palo di Mertens, per citare due tra le più importanti azioni offensive dei partenopei, hanno dimostrato che il Napoli è capace di vincere contro qualsiasi avversario. Dal canto loro i bianconeri, dopo un primo tempo pressoché privo di sofferenze, nella seconda frazione di gioco, hanno subito la maggiore rapidità degli avversari, incassando il pari e rischiando il capitombolo, in almeno due occasioni. Mertens e Callejon sono apparsi poco lucidi sotto porta e così il risultato è rimasto inchiodato sull'1-1. Il palleggio difensivo degli uomini di Allegri è andato spesso e volentieri in difficoltà contro i rapidi e brevilinei attaccanti di Sarri. Un campanello d'allarme su cui il tecnico livornese dovrà lavorare, soprattutto in chiave Champions League, dove Messi, Suarez e Neymar, sono tutt'altro che lenti. Ma prima, la semifinale di coppa Italia, un obiettivo da non fallire. Per entrambe le squadre.
Raffaele Garinella- Agenzia Stampa Italia