(ASI) La serie A è entrata nell’ultima incandescente fase della stagione. Il Milan, forte dei cinque punti di vantaggio sulla seconda in classifica, è la candidata numero uno per la vittoria finale; ma cullarsi troppo non fa mai bene e i cugini nerazzurri puntato tutto sulla tanto sponsorizzata “remuntada”, quella che non è riuscita martedi in Coppa alla Roma di Montella, piegata 3-0 sul campo dello Shaktar di Donetsk.
Se lo scudetto appare essere un “affaire” milanese, più equilibrata è senza dubbio la situazione relativa alla famigerata zona Champions. Napoli sogna il grande palcoscenico continentale, anche se gli ultimi risultati conseguiti non hanno di certo entusiasmato il caloroso pubblico partenopeo. Snobbata dalla stampa nazionale, la Lazio non vuole retrocedere posizioni e, anzi, dimostrare che oltre la casualità e la fortuna c’è di più, è sicuramente il primissimo obbiettivo. Vince, convince e diverte: è l’Udinese la vera rivelazione delle ultime settimane. Quello della Juventus doveva essere un progetto concreto e rivoluzionario, ma, a pochi mesi dalla fine del campionato, esso si sta rivelando più metafisico che fisico. E se la Vecchia Signora non riesce ad ingranare, non più fortunato può considerarsi il cammino del Palermo. Il 7-0 in casa è un lontano ricordo che brucia ancora. Il presente rosanero è nelle mani di Serse Cosmi, uomo di indubbio carisma ma già perdente all’esordio in quel di Roma.
Dopo il pareggio al “S. Paolo” di Napoli, l’ambiente bresciano è pronto ad ospitare i campioni d’Europa in carica, con lo scopo di allontanarsi dalla palude della zona retrocessione. Il Cesena ha ottenuto domenica scorsa una vittoria importantissima quasi quanto il gol di Fabio Grosso contro la Germania nel Mondiale del 2006. La situazione appare comunque delicata e piena di insidie, ma più solare rispetto al duo Lecce-Catania, in lotta, insieme anche al Parma, alla Sampdoria e al Chievo, per resistere e non fallire. Neppure uno di quei Re taumaturghi, dotati di eccezionali poteri miracolosi, potrebbe alterare il destino del povero Bari, sprofondato da troppe settimane negli abissi tempestosi dell’ultima posizione in classifica. Appena un anno fa, ammiravamo stupiti le performances degli uomini biancorossi, organizzati e strutturati come una grande macchina bellica in grado di far male a qualsiasi avversario. Dopo l’esonero del traghettatore Ventura, Bartolo Mutti, atterrato in terra pugliese il 10 febbraio 2011, non ha saputo rigenerare un ambiente cupo e oramai rassegnato per una retrocessione divenuta inevitabile. “Nothing is impossibile” recitava, o recita ancora, un noto spot pubblicitario. E se la speranza è l’ultima a morire… credici ancora Bari, se vuoi!
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