(ASI) MILANO – Una sconfitta che sa di resa quella riportata dalla Roma a Milano contro un'Inter niente più che sufficiente.

I soliti errori difensivi, dei siparietti goffi e inguardabili al momento dei cambi, sono il risultato di una squadra ormai in balia degli eventi, che non segna mai più di un gol, con un allenatore che non riesce nemmeno ad avere il coraggio di dare le dimissioni e che in conferenza stampa ripete sempre le stesse cose ("Abbiamo sei finali da provare a vincerle tutte") cambiando solo il numero di partite che mancano alla fine. Intanto però oggi la Lazio può scappare in maniera quasi definitiva ed il Napoli portarsi a meno 2. La fortuna vuole che nel gioco degli scontri diretti, quantomeno se la squadra di Benitez fa il suo, a rimetterci sarà la Samp, quindi almeno per la corsa al quinto posto, non ci sarebbero ripercussioni per questa sconfitta (occhio comunque anche alla Fiorentina). Nel racconto della debacle milanese, c'è da partire dal gol di Hernanes, un altro finito nel dimenticatoio che all'improvviso ridiventa profeta e beffa De Sanctis, che anche in questa partita, riesce nell'intento di fare zero parate, come gli succede da un anno a questa parte, se si eccettua la partita interna col Napoli che, evidentemente per lui assume un sapore particolare. La Roma tenta di fare la partita anche perché l'Inter è poca cosa e Ibarbo colpisce il palo dopo un goffo disimpegno di Ranocchia. La prima frazione si chiude qui... Nella ripresa la Roma preme nel tentativo di pareggiare: Garcia aggiusta le cose togliendo uno spento Totti ed inserendo Keita, passando ad un centrocampo a rombo con De Rossi vertice basso, Nainggolan e Keita ai fianchi e Pjanic alto. Proprio da un assist del bosniaco nasce l'azione del meritato pareggio dello stesso Nainggolan. Mancini prova a giocarsi tutte le sue carte offensive inserendo Kovacic, Podolsky e Shaqiri, mentre Garcia è costretto a rinunciare a Pjanic infortunato, ma invece di inserire uno tra Paredes o Ucan, decide di buttare nella mischia Iturbe, ripassando ad una sorta di incomprensibile 4-3-3. L'Inter riprende campo, sfiora il gol con Icardi e poi lo trova con lo stesso argentino, bravo ad uccellare Manolas in ritardo nell'occasione (De Sanctis non pervenuto). A questo punto mancano 2' e Garcia prova la carta Doumbia al posto di De Rossi, ma nei minuti di recupero Handanovic non deve compiere nessun intervento. Finisce con l'ennesima delusione della squadra giallorossa e con i dirigenti intenti a gettare benzina sul fuoco nel tentativo di rimanere aggrappati alla poltrona, nonostante il quarto fallimento che si prospetta, in 5 anni di gestione americana. Se non è record questo...

LE PAGELLE

DE SANCTIS 5,5 Anche oggi zero parate. Subisce tre tiri: uno alto, due in fondo al sacco. Diciamo che non si sta rivelando un fulmine di guerra.
FLORENZI 6 Si pappa un gol in apertura di ripresa grosso come una casa. Spinge molto lasciando a Palacio lo spazio per fare male. Fortuna che questo Palacio non è nemmeno lontano parente del giocatore ammirato gli anni passati.
YANGA-MBYWA 5,5 Meno peggio rispetto ad altre volte, ma solo perché Icardi agisce dalla parte di Manolas, mentre Palacio sta largo dalla parte di FLorenzi. Fa anche qualche buona rincorsa aritroso, ma un giocatore bravo che possa fare il titolare in una squadra da vertice di Serie A è tutt'altra cosa.
MANOLAS 5 Icardi lo beffa come un dilettante in occasione del 2-1. E' vero che la palla schizza da una deviazione di De Rossi, ma non si può concedere tutto quello spazio ad un attaccante a 2' dalla fine. Già qualche minuto prima aveva lasciato il puntero nerazzurro, nella condizione di far gol ma questo aveva graziato la Roma sparando alle stelle.
HOLEBAS 6 Tanto impegno. Fa tanta lana come si dice in gergo, poi sulla qualità si può anche disquisire. Ha poco da dare, ma almeno questo ci mette.
PJANIC 6 Una prestazione in chiaro scuro, condita dall'assist a Nainggolan per il gol del pari. Più avanti e soprattutto senza Totti gioca meglio, perché col capitano finisce per pestarsi i piedi. Esce coi crampi a metà ripresa.
Dal 33'st ITURBE 5,5 Doveva entrare per Ibarbo. Poi Pjanic ha alzato bandiera bianca ma lui è entrato lo stesso. Non ha colpe specifiche ma la sua presenza non si nota. E bravo Garcia...
DE ROSSI 5,5 Prova a tamponare le incursioni centrali nerazzurre e lo fa pure benino. Suo il primo tiro in porta del match ma centrale. Cala col passare dei minuti.
Dal 44'st. DOUMBIA sv Doveva entrare al 40' ma i siparietti tra De Rossi e Garcia, gli hanno ritardato l'ingresso. Doveva entrare al posto di Ibarbo, è entrato al posto di De Rossi. Pazzesco...
NAINGGOLAN 7 Nella pochezza del centrocampo dell'Inter ci va a nozze. Prova ad innescare i suoi compagni di reparto, ma non trova particolare collaborazione, allora decide di fare tutto da solo e trova chiaramente il gol del pari. Fa pena vederlo con questa voglia e questa qualità, al fianco di tanta mediocrità.
IBARBO 6 Parte forte e colpisce anche un palo. Juan Jesus è in evidente difficoltà davanti alla sua imponente velocità. Allora Garcia decide di portarlo dall'altra parte (forse per far fare più bella figura al suo figlioccio Gervinho?) e la sua incisività cala parecchio.
TOTTI 5 Condizione approssimativa ed enorme difficoltà di giocare al fianco di Pjanic. Le ali non corrono con costrutto, quindi le sue intuizioni sono inutili.
Dal 7'st KEITA 6 Entra e riassesta la squadra ma non è che abbia molti meriti personali anche se non sfigura. Gioca nemmeno un tempo e finisce con le mani sui muscoli doloranti. Mah...
GERVINHO 4,5 Il peggiore in assoluto... Eppure nella testa di Garcia non entra mai l'idea di sostituirlo. Gode di una immunità relativa al bellissimo campionato scorso, che però a questo momento dovrebbe essersi esaurita. Uomo in meno...
GARCIA 4 Mette una formazione incomprensibile, come se la Roma fosse quella della scorsa stagione che sfruttava la velocità dei suoi attaccanti in primis Gervinho. Quando cambia e trova la quadratura con Pjanic più alto, la Roma pareggia. Decide di far entrare Iturbe anche quando Pjanic si fa male e lo costringe a rivedere il cambio. Da lì la Roma sparisce. Sul cambio di Doumbia è ridicolo il siparietto con De Rossi che "decide" di non far entrare l'ivoriano. Non ha nemmeno le palle per dimettersi...

Fabio Marracci - Agenzia Stampa Italia

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