Calcio Serie A.  TOP & FLOP 31° GIORNATA

(ASI) 31° giornata caratterizzata dalla sorprendente e spettacolare vittoria del Napoli sulla Juventus, i partenopei, si impongono sulla capolista per 2-0, in virtù delle reti di Callejon e Mertens. La Roma sbanca Sassuolo grazie ad un Destro in stato di grazia, mentre il Milan strapazza il Chievo tra le proprie mura. Questi i Top & Flop di giornata.


FLOP
Napoli: Che la formazione di Benitez praticasse un calcio estremamente spettacolare lo i era evinto, ma i partenopei, finora, avevano sempre peccato in termini di equilibrio, concedendo troppo ai reparti offensivi avversari. Contro la Juventus invece, l'11 schierato dal tecnico spagnolo ha rasentato la perfezione. Gli ormai oliati meccanismi offensivi hanno girato alla perfezione, con Un Callejon divino nel movimento senza palla, un Insigne ispiratissimo in fase di rifinitura ed Hamsik e Higuain inappuntabili in termini di corsa e sacrificio. Ciò che ha stupito però e l'abilità nelle 2 fasi mostrata dai 2 mediani, Inler e Jorginho, i quali oltre a garantire un ottimo apporto in fase d'impostazione, hanno interdetto alla grande, spezzando sul nascere le trame bianconere. Lodevole anche la prova dei 2 terzini, Ghoulam a sinistra, abile a tarpare le ali a Liechtsteiner e ripartire palla al piede ed Henrique a destra, che nasce centrale, ma che pare potersi adattare divinmente al nuovo ruolo. Insomma questo Napoli pare finalmente aver assorbito i dettami tattici professati da Benitez e si avvia verso un finale di stagione all'insegna di risultati, spettacolo e... equilibrio.
Kakà e il Milan: Nel calcio le motivazioni contano eccome.. Esempio simbolico in tal senso è rappresentato da Kakà, dato per bollito al suo ritorno in Italia e che , in barba ai detrattori, sta tornando su livelli di rendimento non molto inferiori rispetto a quelli dei tempi d'oro. La prestazione foggiata nell'anticipo di sabato sera è stata divina, il fuoriclasse brasiliano ha rispolverato tutto il suo repertorio fatto di inserimenti, accelerazioni, freddezza sotto porta e doti balistiche impressionanti, conducendo un buon Milan ad una rotonda vittoria. Già un buon Milan, perchè dopo i segnali di risveglio palesati contro Lazio e Fiorentina, i rossoneri hanno dato continuità alla striscia positiva esprimendo un calcio di qualità, basato sul fraseggio degli attaccanti, sugli inserimenti senza palla dei centrocampisti e caratterizzato da un possesso palla piuttosto fluido. Taarabt si è mostrato capace di spaccare le difese avversarie con le sue accelerazioni, Honda (gol mangiato a parte) si sta pian piano adattando al nostro calcio e sta mettendo la sua sensibilità di piede al servizio dei compagni e poi c'è Balotelli, che ha finalmente ritrovato i gol e un pizzico di serenità.. Seedorf inoltre, ha finalmente appreso che per garantire equilibrio ad una squadra che annovera 4 elementi offensivi, occorre dare peso alla mediana e da quando ha proposto il duo Muntari-De Jong a centrocampo, il suo Milan ha cominciato a concedere di meno, nonostante la difesa sia sempre lacunosa. La situazione non si può ancora definire ottimistica in casa Milan, ma dopo tanta sfiducia, finalmente qualcosa si sta iniziando a vedere.
Luca Toni: Il calcio moderno sta imponendo la necessità di attaccanti rapidi e tecnici, di "falsi nueve", di trequartisti con velleità di inserimento, portando ad una graduale scomparsa del centravanti vecchio stile. Ma fortunatamente c'è chi non ci sta, dando rivalsa all'importanza della categoria. In serie A il portabandiera dei vecchi cannonieri è senza dubbio Luca Toni, che in barba all'anagrafe ha raggiunto 15 reti in campionato e sta trascinando il suo Verona a suon di gol, duelli aerei e sponde preziose. Il fatto che si parli di lui in ottica mondiale, è la dimostrazione che il centravanti vecchio stile non è scaduto, anzi..
FLOP
Osvaldo-Llorente: Senza nulla togliere ai copiosi meriti della retroguardia partenopea, la coppia offensiva proposta al San Paolo da Antonio Conte ha di gran lunga deluso le aspettative. Il centravanti basco si è mostrato statico, imbrigliato dalla marcatura di Fernandez e incapace di farsi valere nel gioco di sponda, Osvaldo dal canto suo ha provato ha farsi largo e generare potenziali, ma le sue intenzioni sono rimaste tali. La mancanza di fraseggio ed intesa tra i 2 non ha fatto che incrementare il vuoto lasciato dall'assenza di Tevez, senza il quale alla Juve manca più di qualcosa là davanti.
La gestione del vantaggio dell'Inter: Lo sgomento e l'incredulità di Mazzarri dopo il pareggio livornese, sintetizzando alla perfezione l'"bara-kiri" compiuto dai nerazzurri al Picchi. in vantaggio di 2 reti ed in pieno controllo del match, l'Inter si è fatta dapprima sorprendere da una schema su calcio piazzato finalizzato da Paulinho, poi ha completato il suo suicidio con lo sciagurato retropassaggio di guarìn, che ha consentito ad Emeghara di battere Handanovic per la seconda volta. Nonostante i progressi tattici ed il fondamentale innesto di Hernanes, i nerazzurri devono ancora lavorare molto sulla mentalità, perchè una grande squadra non può e non deve concedersi blackout di tali proporzioni..
Alessandro Antoniacci-Agenzia Stampa Italia

 

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