(ASI) Inizia la Serie A. A dare il là i campioni d’Italia della Juventus. Mercato che ha lasciato inalterato la squadra, salvo le partenze di Vucinic e Quagliarella e quelle meno rilevanti di Isla, Peluso e Osvaldo. Ma non c’è più l’anima della Juve tre volte campione Antonio Conte, ora ct della Nazionale ha lasciato lo spazio al suo primo avversario Massimiliano Allegri.
Davanti a un Chievo rinnovato e con l’ottimo Corini in panchina, si ripropone il 3-5-2. Infortunati Barzagli e Pirlo, squalificato Chiellini, davanti a Buffon ci sarà la triade d’emergenza Caceres Bonucci, Ogbonna, le vecchie fasce Lichsteiner e Asamoah, in mezzo i rimanenti Pogba e Vidal in regia Marchisio, davanti Tevez sostenuto dalla promessa il francesismo Coman classe 1996. Allegri deve sfatare il tabu dei suoi esordi negativi, l’anno scorso perse proprio a Verona con il suo Milan. Chievo con Bardi, Frey, Dainelli, Cesar, Biraghi, Hetemaj, Manganì, Izco, Birsa, Schelotto e Maxi Lopez davanti.
Subito Lichsteiner imbecca Tevez che conclude di poco a lato. La Juve inizia così la nuova stagione. Bardi devia con la punta delle dita un tiro di Coman. Al 6’ dopo due calci d’angolo si eleva Caceres su pennellata di Tevez, devia Biraghi, ma è favorita la rete dall’uscita avventata di Bardi. Il Chievo prova a reagire con Maxi Lopez che non centra la porta. Pogba si porta a spasso la difesa veronese, serve Marchisio ma conclude di poco a lato. Cesar salva sulla linea, un pallone conquistato caparbiamente da Vidal, da calcio d’angolo il cileno colpisce il palo in tuffo di testa. Schelotto particolarmente vivace serve Birsa, ma manca il pallone e poi Asamoah rimedia. Birsa nello scatto brucia la difesa bianconera, ma Schelotto conclude male. Il Chievo ha problemi nell’intesa, mentre la Juve domina. Ammonito Manganì per un fallo su Coman. Ancora il francese al 35’ si fa respingere il pallone da Bardi. Tevez su cross di Lichsteiner prende una traversa, che tiene a galla il Chievo. Poco dopo Ogbonna in mischia svetta e colpisce un’altra traversa. Bella Juve, vantaggio fin troppo esiguo e tre legni che tengono vivo il Chievo, finora inerme di fronte alla corazzata bianconera.
Radovanovic e Paloschi per Schelotto e Manganì entrano in campo per i padroni di casa. Punizione interessante al 58’ ma Tevez colpisce male. Da segnalare l’ingresso in Serie A dello spray. Coman sfiora la traversa colpendo di testa, dopo una bella azione rapida ed efficace dei bianconeri. Allegri stava per far entrare Pereyra, ma poi cambia idea ed inserisce Llorente, preoccupato di non riuscire a chiudere la partita, al posto dell’esordiente Coman, decisamente convincente. Radovanovic si sente male ed è costretto ad uscire per Cofie. All’ultimo minuto Frey anticipa Llorente a porta sguarnita. La Juve mostra un gran calcio e il Chievo si aggrappa ai suoi difensori. Al 78’ il Chievo punge nella sua occasione con Maxi Lopez, ma Buffon fa un miracolo allungandosi. Esce al 42’ un buon e soprattutto sereno Vidal per l’esordiente Pereyra. Espulso nel finale Corini per aver stoppato il pallone mentre usciva.
Una gran bella Juve il cui risultato poteva essere ampiamente più rotondo, ma i pali e le traverse hanno evitato il crollo di un Chievo che deve rivedere molte cose e c’è molto da lavorare per Corini. Buona la prima del conte Max.
Daniele Corvi –Agenzia Stampa Italia