Calcio, Il punto sulla trentasettesima giornata di serie A

(ASI) Milan-Roma: Nel posticipo delle 20.45 di domenica il Milan cercava la vittoria casalinga contro la Roma per festeggiare la matematica qualificazione alla prossima Champions league, i giallorossi però non erano affatto intenzionati a regalare punti, anzi, cercavano a loro volta la vittoria per poter alimentare le proprie chance di 5° posto (ultimo piazzamento europeo).

Allegri opta per il consueto tridente (El Sharaawi-Balotelli-Boateng) supportato da un centrocampo solido costituito da Ambrosini, Flamini e Muntari; Andreazzoli risponde con Totti, Osvaldo e Lamela davanti e Perrotta a centrocampo. Il Milan parte un po’ meglio, gestisce abbastanza bene il possesso palla, ma nella prima frazione crea poche occasioni nitide e tutte con tiri da fuori (un paio di Balotelli e uno di Muntari), la Roma dal canto suo, difende la propria metà campo e prova a sfruttare le ripartenze. L’episodio che potrebbe spostare gli equilibri avviene al minuto 41, Balotelli entra deciso su Castàn, l’arbitro lo ammonisce, Muntari protesta con troppa veemenza e induce Rocchi a mostrargli il rosso diretto; Milan in 10 uomini. Ciò nonostante si a riposo sullo 0-0. In apertura di secondo tempo, causa i fastidiosi e reiterati “buu” razzisti dei tifosi della Roma a Balotelli il direttore di gara decide di sospendere il match per un paio di minuti, salvo poi far riprendere la partita. Ci si aspetta una ripresa più vivace ed una Roma più propositiva, invece i giallorossi complice la giornata storta di Totti e Lamela, non riesce a creare trame pericolose e si affida esclusivamente alle azioni personali di Osvaldo, il Milan invece continua a cercare la via del gol (pur non alzando troppo il baricentro) con più convinzione e al 70° Flamini entra in area da destra e prova a sorprendere Lobont, ma il portiere rumeno riesce a respingere. Una manciata di minuti dopo ci prova Balotelli su punizione, Lobont respinge corto, ma nessuno è lesto ad approfittare della ribattuta. Nel finale i 2 allenatori provano a ravvivare i propri reparti offensivi, Allegri mette dentro Pazzini prima e Robinho poi, Andreazzoli si gioca la carta Destro, le mosse si rivelano però vane, il match si conclude sullo 0-0, l’unica nota di rilievo degli ultimi minuti è l’espulsione di Francesco Totti (rosso diretto per una manata a centrocampo). Milan che deve quindi rinviare i festeggiamenti per il terzo posto e Roma che in virtù del pareggio ottenuto rimane a 58 e rinuncia definitivamente al 5° posto.

Napoli-Siena: Dopo i festeggiamenti del pre gara per l’ottenuto 2° posto, presidiati da Aurelio De Laurentis, il Napoli scendeva in campo alla ricerca del record storico di punti in campionato, traguardo per il quale doveva ottenere l’intera posta in palio contro un Siena già retrocesso. Mazzarri dà saggiamente spazio a chi ha avuto meno opportunità, lasciando in panchina Hamsik e Pandev, preferendogli El Kaddouri e Calaio al fianco di Cavani. Fin dalle prime battute il Napoli cerca la rete del vantaggio, al 5° Cavani di testa coglie l’incrocio dei pali, qualche minuto dopo ancora il “Matador” si ritrova a tu per tu col portiere ma chiude troppo il destro e coglie il palo alla destra di Pegolo. Il capocannoniere però non ci sta,vuole segnare a tutti i costi e in altre 2 circostanze si ritrova davanti a Pegolo, entrambe le volte però gli spara addosso. Gol mangiati, gol subito, già perché al 36° Grillo addomestica in area un traversone da sinistra e con un esterno collo mancino trafigge l’incolpevole De Sanctis. Nella ripresa il Napoli ricomincia ad attaccare in forze, esponendosi inevitabilmente alle ripartenze avversarie, al 50° ad esempio Agra entra in area da sinistra e mette un interessante palla al centro per Emeghara, ma la punta svizzera manca di un soffio la deviazione. E allora i partenopei concretizzano i propri sforzi al 73°, quando El Kaddouri in acrobazia coglie la traversa, ma Cavani e lesto sulla ribattuta e stavolta di testa non fallisce, mettendo a segno la rete numero 28 del suo campionato. Mazzarri ci crede e dopo aver inserito Hamsik ed Insiglne, a 10 dalla fine inserisce anche Pandev. In pieno recupero arriva la rete che fa esplodere di gioia il “San Paolo”, Hamsik al termine di una splendida azione personale, supera Pegolo in uscita con delizioso tocco sotto, realizzando il 12° gol stagionale. Napoli che tocca quota 78 quindi e festeggia al meglio l’acquisizione matematica dell’accesso diretto alla prossima Champions league.

Fiorentina-Palermo: Nel trittico di antipi delle 12.30 di domenica, spicava il match del “Franchi” che opponeva la Fiorentina di Vincenzo Montell, che necessitava di una vittoria per mantenere vive le proprie speranze di 3° posto, al Palermo di Sannino, con un piede e mezzo in serie B, ma non ancora condannato dalla matematica,Montella ripropone Toni dal 1° complice anche la squalifica di Liajic, il tecnico rosanero invece deve fare a meno di Ilicic e affida l’attacco al tandem Miccoli-Hernandez. La Fiorentina parte col piede giusto, Borja Valero è ispirato come sempre in fase di impostazione, Cuadrado sulla fascia va chè una meraviglia e Toni manifesta un’ottima condizione fisica. Al quarto d’ora è Jovetic con un bel destro da fuori ad insidiare la porta di Sorrentina, il portiere rosanero però fa buona guardia, qualche minuto dopo ci prova Borja, con una bella conclusione da fuori, ma la palla sfiora il palo alla destra di Sorrentino. Al 41° arriva la meritatissima rete del vantaggio: Borja Valero dà l’ennesimo saggio della sua classe premiando col contagiri la sovrapposizione di Cuarado sull’out di destra, il colmbiano dà un’occhiata al centro e crossa per Luca Toni, che di sinistro in allungo realizza la sua 8° rete stagionale. Nella ripresa i viola continuano a macinare gioco, gestiscono magistralmente il possesso palla, non concedono sbocchi offensivi al Palermo e ancora con Toni di testa sfiorano il raddoppio al 55°. Nell’ultimo quarto d’ora i rosanero abbozzano una reazione, ma l’unica conclusione degna di nota arriva su calcio di punizione di Miccoli che esce un metro a lato alla sinistra di Viviano. Da lì alla fine accadrà poco altro, finisce 1-0 per i padroni di casa, che si riportano a -2 dal Milan e quantomeno matematicamente possono ancora sperare nel terzo posto (ipotesi quanto mai remota, col Milan impegnato in casa di un Siena matematicamente retrocesso).

Juventus-Cagliari: Al termine della settimana dei festeggiamenti-scudetto, i bianconeri erano impegnati allo “Juventus Stadium” contro il Cagliari alle 18 di sabato, con in programma dopo il match, la celebrazione alla squadra per la conquista del 29° campionato della propria storia. Conte concede chiaramente spazio ad alcune seconde linee, affiancandoli ai protagonisti principali della stagione, in campo quindi Storari,Marrone, Giaccherini, Matri e Giovinco al fianco dei vari Vidal, Marchisio, Bonucci e Barzagli. Il Cagliari risponde con Ibarbo e Pinilla davanti e Cossu a supporto. Il copione del match è facilmente intuibile fin dalle prime battute, la Juventus fa la partita ed il Cagliari concede il possesso palla per poi sfruttare le ripartenze; proprio sugli sviluppi di una ripartenza Ibarbo s’impossessa della sfera sulla sua trequarti, si fa 50 metri palla al piede, salta Barzagli(che un paio di minuti dopo uscirà infortunato, al suo posto Caceres) in velocità e di destro batte Storari,regalando ai suoi un insperato vantaggio. I padroni di casa cercano subito di reagire e cercano il gol con un paio di conclusioni da fuori, ma Agazzi non si fa sorprendere. Ad inizio ripresa Conte inserisce Vucinic al posto di uno spento Giovinco, il montenegrino accende subito la luce, prima ci prova con un tiro dal limite, poi premio l’inserimento di Vidal che però conclude addosso ad Agazzi. La Juve carica a testa bassa e dopo un paio di nitide occasioni (firmate Matri e Marchisio), è proprio Vucinic al 61° a trovare il sospirato pareggio, ribadendo in rete una respinta corta di Agazzi su tiro-cross da destra di Vidal. L’ultima mezz’ora è un monologo bianconero, gli uomini di Conte cercano con insistenza la rete del 2-1, ma la difesa sarda regge l’urto e riesce a strappare un pareggio prestigioso sul campo dei campioni d’Italia. Al termine del match spazio alla celebrazione della squadra, dell’allenatore e di tutto lo staff di fronte agli spalti gremiti e festanti.

Le altre partite: L’Udinese trova una vittoria fondamentale contro un Atalanta piena di seconde linee, ma molto tenace. I bergamaschi trovano il vantaggio con un azione insistita di De Luca al 10°. Il pareggio arriva alla mezz’ora col solito Totò Di Natale, che con un delizioso tocco d’esterno ad eludere Consigli. Nella ripresa ancora Di Natale raddoppia al 60° con un bel destro all’altezza del dischetto. Con questo 2-1 l’undici di Guidolin compie un ulteriore passo avanti per l’acquisizione del 5° posto (utile per l’accesso in Europa League)

Prevedibile pareggio a Verona tra i padroni di casa del Chievo ed il Torino di Giampiero Ventura. Clivensi in vantaggio in apertura grazie al bel diagonale di sinistro del solito Thearau, il pareggio granata arriva una manciata di minuti in virtù del penalty realizzato da Cerci. La Lazio vince 2-0 all’”Olimpico” contro una Sampdoria ormai priva di ambizioni. Il vantaggio laziale lo realizza Sergio Floccari, che di coscia trova la deviazione di misura su un tiro sporco di Klose. Al 90° raddoppia Candreva su rigore (trasformazione col cucchiaio). Nell’anticipo delle 20.45 del sbato sera il Catania vince 1-0 al “Massimino” contro il derelitto Pescara, di Gomez su assistenza di Bergessio il gol partita. Il Bologna si aggiudica il derby emiliano in casa del Parma, l’1-0 arriva al 6°, con una splendida conclusione da 25 metri di Taider che si infila a fil di palo alla destra di Mirante. Raddoppio felsineo che arriva nella ripresa con un bel diagonale di destro di Moscardelli. 0-0 tra Genoa ed Inter .

Alessandro Antoniacci – Agenzia Stampa Italia

 

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