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(ASI) Dopo l’assurda sconfitta rimediata a Pontedera per 2-1, il presidente del Frosinone Maurizio Stirpe non nasconde delusione e rabbia. Dopo quella di Barletta, quella contro i toscani fa ancora più male, perché i canarini potevano distaccare il Perugia di cinque punti, ma adesso la corsa è a tre squadre per la promozione diretta, visto il cammino del Lecce terzo a cinque punti dai gialloblù. Ne ha per tutti Stirpe, un simile spettacolo dopo 12 anni di calcio lo aveva visto di rado: “E’ una sconfitta peggiore di quella di Barletta, ancora adesso non mi capacito - le prime sensazioni di Stirpe - E’ anche difficile dare una spiegazione a quanto è successo. Soprattutto mi è difficile dare una spiegazione dopo 12 anni di calcio. Nel primo tempo abbiamo giocato come a Pagani ma molto più lenti e impacciati. Senza correre nessun rischio perché in quell’unica occasione in cui Zappino si è buttato per andare a prendere un pallone, lo ha fatto per il gusto di farlo. In quel primo tempo abbiamo avuto due o tre occasioni. E dico di più: un altro Frosinone, quando il Pontedera è rimasto in dieci al 14’ del primo tempo, avrebbe chiuso il primo tempo 3-0”. L’analisi di Maurizio Stirpe è tanto precisa quanto spietata: “Abbiamo accelerato subito, un palo, il rigore, il vantaggio. E dopo il gol è cambiato tutto di nuovo per noi. Siamo diventati nervosi, presuntuosi in modo collettivo ma abbiamo compiuto errori individuali. I loro due gol sono stati nostri infortuni. Sul 2-1 per il Pontedera, abbiamo sprecato 3-4 palle gol nette. Recriminiamo su una sconfitta e non sai perché, questo ti fa più male”. Maurizio Stirpe è amareggiato, deluso. Con investimenti importanti da parte di una società modello che merita altri palcoscenici. E dall’analisi nitida di Stirpe, si capisce quanto tengo alla serie B. Rimprovera tutti, nessuno escluso: “Rimprovero a tutti, ai miei collaboratori, al tecnico e ai giocatori tanta presunzione e mancanza di cattiveria. Per vincere bisogna essere umili e cattivi. E ancora non si è ancora capito. O meglio lo avevamo capito sino alla partita col Catanzaro in casa, poi non più anche vincendo a Pagani e con il Viareggio. La gente che mandiamo in campo deve capire che si è bravi solo se lo si dimostra. Mi ero raccomandato in settimana ma non lo hanno capito”. Poi la tabella per l’ultima fase del campionato che ha delineato i valori in campo: “O si recupera la condizione, altrimenti andremo a fare i playoff ma di questo passo senza cavare un ragno dal buco”. Parole di fuoco per il massimo dirigente canarino. “Tecnico e giocatori - continua Stirpe - dovranno parlarsi, guardarsi negli occhi. E capire che così non si va da nessuna parte. L’allenatore farebbe bene anche a cambiare il suo atteggiamento troppo amichevole”. A queste parole potrebbe far intendere che Stellone possa essere in discussione, ma Stirpe stoppa subito: “Vista la partita l’ultimo dei responsabili è il tecnico ma se i risultati sono questi. Non è in discussione ma deve dare un grosso contributo alla causa. Debbo dire che siamo sempre primi ma è un fatto surreale. Sono molto deluso e mi dispiace per i tifosi. La società adesso prenderà provvedimenti nei confronti di Zappino per il suo comportamento, quello è un fatto grave”.

 

Davide Caluppi Agenzia Stampa Italia

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