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(ASI) - Termina 0-0 il match tra Catanzaro e Lecce valido per la quarta giornata di ritorno del campionato di Prima divisione – Girone B. Una gara noiosa che non ha divertito il pubblico presente al “Nicola Ceravolo”, che si aspettava qualcosa in più anche per il blasone delle due compagini. Un punto che, forse, serve più ai padroni di casa, abili a risollevarsi dopo il brutto ko di Frosinone che aveva lanciato l’allarme per una serie di risultati non propriamente positivi. Al contrario, qualche rimpianto per il Lecce, che non riesce a dare seguito alle quattro vittorie consecutive. Da segnalare le frettolose quattro espulsi decisi dal signor Rapuano (mister Brevi, il vice Passariello, il ds giallorosso Ortoli e il leccese Papini) che hanno lasciato l’amaro in bocca a entrambe le squadre.

 

CATANZARO PRUDENTE - Mister Brevi opta per un prudente 4-4-1-1, lasciando in panchina Madonia che alla vigilia sembrava potesse essere titolare. Per il resto, nessuna novità, con Fioretti unica punta.

Il Lecce, invece, con il suo 4-2-3-1 fa esordire il neo acquisto Abruzzese, che si posiziona in difesa, con gli altri nuovi arrivati in panca. Miccoli è il terminale offensivo, supportato dal trio Ferreira Pinto, Bogliacino e Doumbia . Arbitra il signor Rapuano di Rimini, coadiuvato dai due assistenti Bottegoni di Terni e Fraschetti di Perugia. Catanzaro in campo con la consueta casacca giallorossa; Lecce in tenuta bianca.

 

PRIMO TEMPO NERVOSO - La gara, condizionata dal forte vento, inizia in maniera soporifera con le due compagini che si studiano a vicenda. Intorno al 5° ci prova Miccoli su punizione, ma la barriera spazza via senza nessun problema. Ancora Lecce poco dopo: sugli sviluppi di un corner, Lopez svetta più in alto, non trovando la porta. Al 23’ gli animi si accendono: Marchi finisce a terra dopo un presunto colpo proibito di Lopez, con la terna arbitrale che non “nota” questo episodio; nell’occasione viene espulso il tecnico delle Aquile, Oscar Brevi, per proteste. Partita abbastanza noiosa che va a folate: alla mezz’ora occasione per entrambe le compagini con Fioretti e Doumbia, ma la mira dei due attaccanti non è delle migliori. L’ultima occasione del primo tempo è di marca calabrese: Russotto, dopo una bella azione personale, colpisce il montante con una conclusione dai 20 metri a Perucchini battuto tra la disperazione dei circa 4000 tifosi catanzaresi.

 

ESPULSO PAPINI, MA E’ 0-0 - La ripresa parte con gli stessi effettivi della prima frazione di gioco. Dopo pochi secondi, però, Lecce pericolosissimo con un colpo di testa di Ferreira Pinto che termina di un soffio sopra la traversa della porta difesa da Bindi; nell’occasione grave ingenuità dei centrali calabresi. Per annotare “qualcosa” di pericoloso, il cronometro deve andare al minuto 17: Miccoli prende palla dal limite dell’area e fa partire una conclusione sulla quale Bindi è bravo a dire di no con un intervento pulito. L’’occasione leccese anima il match con i calciatori che non si risparmiano. Intorno al 20°, salentini in inferiorità numerica per il rosso a Papini, reo di aver colpito il neo entrato Germinale con una gomitata; certamente una decisione discutibile del direttore di gara che causa anche la sostituzione di Miccoli (al suo posto De Rose). Come nei primi 45’ di gioco, anche il secondo tempo è caratterizzato da una forte vento che non aiuta le due squadre, di per sé stanche e prive di idee. A cinque minuti dal termine, bella azione da parte dei padroni di casa: Madonia crossa per Germinale che, con una capocciata, manda fuori. Nei 5’ di recupero c’è il tempo di segnalare anche l’allontanamento del direttore sportivo giallorosso, Armando Ortoli, reo di aver protestato in panchina durante un’azione di gioco. Termina qui un incontro noioso e privo di punti interessanti con le due difese protagoniste a chiudere tutti gli spazi. Con questo pareggio, Catanzaro sempre a quarto posto in graduatoria (a quota 31) in coabitazione con il Pisa; Lecce, invece, che sale a 34 punti con la vetta che si allontana sempre più.

DALLA SALA STAMPA –

Catanzaro in silenzio stampa

Franco Lerda (Allenatore Lecce) – “E’ stata una gara difficile contro una squadra che, anche a favore di vento, ci aspettava dietro la linea della palla. Nel secondo tempo abbiamo fatto noi la partita e, finchè siamo rimasti in 11, stavamo facendo bene. Noi siamo venuti qui per cercare di “fare”, ma causa il vento e l’atteggiamento del Catanzaro, non è stato possibile fare di più. Nel momento migliore abbiamo perso un uomo, un episodio che non voglio discutere. L’ordine e la densità difensiva del Catanzaro non ci ha fatto creare grossi pericolosi”.

IL TABELLINO DELLA GARA –

 

Catanzaro (4-4-1-1): Bindi; Catacchini, Rigione, Ferraro, Di Chiara; Marchi (33’ st Madonia), Vitiello, Vacca (16’ st Germinale), Benedetti; Russotto; Fioretti (27’ st Tortolano). A disposizione: Scuffia, Bacchetti, Calvarese, Casini). Allenatore: Oscar Brevi.

Lecce (4-2-3-1): Perucchini; D'Ambrosio, Abruzzese, Diniz, Lopez; Papini, Amodio (18’ st Zigoni); Ferreira Pinto (29’ st Ferreira Pinto), Bogliacino, Doumbia; Miccoli (23’ st De Rose). A disposizione: Petrachi, Vinetot, Barraco, Rullo). Allenatore: Franco Lerda.

 

Arbitro: Rapuano di Rimini

 

Ammoniti: Rigione, Marchi, Fioretti, Germinale (Cat), Abbruzzese, Beretta (Lec)

 

Espulsi: Al 22’ st Papini (Lec) per gioco violento verso un avversario. Dalla panchina allontanati: Oscar Brevi (All.Catanzaro), Ferdinando Passariello (All.in 2^ Catanzaro), Armando Ortoli (Ds Catanzaro) per proteste

 

Note: Giornata soleggiata e ventosa; terreno in buone condizioni; spettatori 4000 circa con una sparuta rappresentanza di tifosi ospiti.

 

Matteo Brancati - Agenzia Stampa Italia

(Twitter: @MatBrancati)

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