Detto, fatto. Nel primo tempo il Perugia si è sfrangiato di fronte alla tattica femmina dei maremmani: nove dietro la linea della palla e baricentro basso per far scoprire il Grifo e colpirlo in profondità. Gioco tra le linee, soprattutto con Bombagi, largo a sinistra e alla ricerca dell’errore nell’uscirgli incontro di Conti. Così sono nate le due reti toscane che hanno gelato il Curi e spaesato i biancorossi di casa, incapaci per tutto il primo tempo di alzare i ritmi, giocare di prima per velocizzare la manovra e cambiare rapidamente il fronte del gioco. Il pari di Scognamiglio nel recupero del primo tempo è stato dunque provvidenziale, perché ha permesso ai perugini di uscire da una specie di incubo di frustrazione da impotenza.
La ripresa è stata così un’altra cosa. Il Perugia ha schiacciato i maremmani nella loro metà campo e, ancor prima di andare in superiorità numerica per l’espulsione di Legittimo, ha dato prova di una forza mentale da grande squadra. I grifoni hanno voluto fortemente la vittoria, ci hanno creduto al di sopra delle proprie carenze di lucidità e di gioco. Hanno continuato a non giocare in maniera fluida (anche il terreno di gioco, però, stasera era in condizioni pessime) a sbagliare spesso la misura di passaggi e giocate (nella sequela di errori si è distinto Filipe: speriamo non fosse turbato dall’arrivo di Carcione, suo potenziale alter ego). Però hanno spinto con fortissima volontà, sostenuti da una condizione fisica eccellente. E alla fine hanno sfondato con l’ultimo entrato, il nuovo acquisto Henty, che ha girato in rete con un tocco di testa morbido un crossa dalla destra di Moscati.
Vittoria meritata, sudata ma legittima. Vittoria importantissima in vista della trasferta di Lecce. A parte gli errori da rivedere, il Perugia porta con sé dalla partita di stasera una bella manciata in più di convinzione nei propri mezzi. Da spendere nel mini ciclo tutt’altro che agevole delle prossime quattro/cinque partite, che dovranno servire almeno a non farsi distaccare dal Frosinone e avvicinare dal Lecce, prima della volata finale.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia
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