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(ASI) - Sapete, il calcio è una cosa che va al di là di ogni ragionamento logico. Uno, due, tre vittorie, a volte, non bastano per far “svoltare” una stagione iniziata comunque nel migliore dei modi. E’ il caso del Catanzaro che, dal quel 22 dicembre 2013 (ultima gara prima delle vacanze natalizie) ha perso lo smalto della prima parte in un campionato impegnativo come quello di Prima divisione. Sarà questione di una mentalità che non va più bene contro compagini che adesso, in questa fase della stagione, giocano con il coltello tra i denti o altro? I numeri, come sempre, parlano chiaro: contro L’Aquila, Viareggio, Prato e Frosinone, i giallorossi hanno segnato una sola rete con Fioretti (su rigore) nella trasferta toscana. Per il resto, nessuno ce ne voglia, tante occasioni sprecate che hanno portato 2 soli punti in 4 gare e gioco, soprattutto nelle gare casalinghe, che stenta a decollare. Una toppa, se così possiamo chiamarla, a questa situazione deve assolutamente essere messa per evitare altri scivoloni in classifica e mugugni in un ambiente tranquillo. Le frasi della società in una conferenza prima di Natale erano chiare: “Vediamo dove siamo al giro di boa e poi ci attiveremo in sede di calciomercato”. Bene, sono arrivati calciatori del calibro di Madonia, Vacca, Morosini e Di Chiara che certamente daranno il loro apporto alla causa giallorossa, ma non serviva ( e serve) altro? Ad esempio un attaccante che si sappia subito calare nella categoria. E’ vero, con il 4-3-3 optato dal tecnico Brevi, basta una sola punta e due esterni molto offensivi per formare il reparto avanzato. Considerata, però, che si contano solo due attaccanti giallorossi, qualche dubbio sorge. Fioretti (10 gol) è un ottimo “panzer” d’area di rigore, ma sta attraversando un periodo di “appannamento” che lo limita sotto porta (vedi gol fallito a Frosinone), mentre Germinale, andato in rete una sola volta e su rigore contro la Salernitana, lavora molto di più per la squadra aprendo spazi per i compagni. Non sarebbe comodo, in questi ultimi giorni di mercato, prelevare qualche bomber, magari“scontento”,  felice di approdare a Catanzaro? Un sacrificio che la piazza apprezzerebbe in virtù delle prossime gare e del prosieguo del torneo che si preannuncia difficile come non mai. Riguardo il capitolo cessioni regna molto caos. Non ai livelli della trattativa Guarin-Vucinic tra Inter e Juve, ma anche in casa Catanzaro si attende un cenno da parte di calciatori e acquirenti. Su Tommaso Squillace, lo sanno anche i muri, c’è il Pisa che, però, non è molto convinto dell’investimento sul ragazzo (il Messina non è più una meta possibile). Stessa sorte per Francesco Uliano e Nicola Fiore, a un passo da Mantova e Aprilia, che intanto aspettano e si allenano con i giallorossi in attesa di una chiamata dei loro rispettivi procuratori. Chi ci perde di più non sono i calciatori, ma il Catanzaro (che dovrebbe farsi sentire), costretta ad attendere un si o un no e con le mani legate su possibili acquisti. E in tutto questo cosa combina la squadra? Il netto tonfo di Frosinone ha lasciato il segno su una parte di tifosi che non l’hanno presa bene. E ti credo, se crei e sbagli gol davanti la linea di porta non vai da nessuna parte, non vinci nemmeno la Coppa dell’Oratorio. Domenica arriva il Lecce, che un girone fa attraversava un momento difficile e senza vittorie. I giallorossi salentini,  dopo la cura Lerda, hanno cominciato a volare, superando in classifica proprio il Catanzaro domenica scorsa. Non sappiamo se mister Brevi studierà qualcosa per fermare i vari Miccoli, Barraco, Ferreira Pinto e compagnia bella, ma siamo sicuri che ci vorranno le migliori Aquile per tentare di stoppare la rincorsa dei pugliesi. Tuttavia, bisogna cambiare registro, altrimenti sarà durissima.

Matteo Brancati - Agenzia Stampa Italia

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