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Lega pro, prima divisione, girone “b”: Perugia-Barletta 0-1. Le interviste.
(ASI) La sconfitta arriva proprio nel modo che Camplone aveva cercato di scongiurare, mettendo in guardia i suoi per tutta la settimana. Il Barletta passa al Curi giocando con cuore, abnegazione e cinismo. Il Perugia toppa di brutto sul piano mentale, non capisce la gara e si ritrova ancora a leccarsi le ferite. L’allenatore dei biancorossi invita, però, a non fare drammi e a riversare le energie in positivo, in vista della partita di Gubbio. “C’è tutto il tempo per recuperare e il Perugia ha già dimostrato di poter lottare per qualcosa di importante”: questo il succo dell’atteggiamento che, secondo l’allenatore, deve assumere dopo lo scivolone odierno la squadra e l’ambiente tutto. Il limite “mentale”, cioè caratteriale e di personalità, per il mister perugino non è un dato strutturale della sua formazione, ma solo il frutto di una giornata del tutto e per tutti storta; però, a sentire queste sue parole, a molti son tornate in mente le affermazioni che fece appena arrivato a Perugia circa la mancanza di leaders in questa formazione.
A chi gli chiede perché Fabinho (che ha mostrato una certa vivacità quando è entrato nella ripresa) non è stato fatto giocare dall’inizio, Camplone replica che nel primo tempo, col Barletta a pieno regime e tutto schierato dietro, anche il brasiliano avrebbe avuto difficoltà a fare bene. Il problema vero è, secondo il tecnico biancorosso, che “non hanno funzionato le catene sulle fasce” e non si è mai riusciti, con le sovrapposizioni, a creare la superiorità numerica in quella zona del campo. Così, non si è arrivati quasi mai sul fondo e si è insistito con cross dalla tre-quarti che non hanno impensierito la difesa dei pugliesi. Anche per questo, dice Camplone, sarebbe stato inutile mettere dentro Tozzi Borsoi, che avrebbe solo rischiato di ostacolarsi con Ciofani. La sostituzione di Liviero con Zanchi è motivata dall’allenatore con l’esigenza di avere più spinta sulle fasce nel momento del forcing finale e, inoltre, Liviero era in debito d’ossigeno (la sua condizione fisica non è ancora ottimale) e per di più ammonito.
Il direttore sportivo Goretti richiama l’immagine dell’altalena per definire l’andamento del Perugia (e lo stato d’animo di chi lo segue, ndr). “Abbiamo perso un’occasione, ma complimenti al Barletta che ha messo in campo lo spirito di gruppo la voglia di aiutarsi in campo che dovranno essere le caratteristiche distintive del Perugia in costruzione”, dice il “diesse”. Questa squadra sta cercando un’identità che non ha mai raggiunto in questo campionato, ci vuole tempo, e questo spiega gli alti e bassi dei Grifoni. E, se il problema è “di testa”, non lo può risolvere il mercato: lo spirito di gruppo, l’atteggiamento, non si comprano, ma si forgiano nel lavoro dei giocatori.
Ospite salutato con calore, il direttore sportivo del Barletta, Gabriele Martino, ringrazia Perugia per la calorosa accoglienza e assicura che anche lui serba un grande ricordo del suo passaggio in Umbria ai tempi dei Silvestrini. Martino dice che, alla fine, il Barletta ha vinto con spirito di sacrificio e abnegazione, senza rubare nulla, e che il Perugia la partita l’ha persa per non aver trovato la concentrazione che serve quando si affronta l’ultima in classifica. Da uomo di calcio di lungo corso e da conoscitore dell’ambiente perugino, Martino dà la sua ricetta per superare la sconfitta odierna. I prossimi quindici giorni, dice, saranno importanti per colmare sul mercato le lacune tecniche, se ve ne sono, ma anche per mettere la squadra al riparo da polemiche e critiche eccessive. “Da queste difficoltà se ne esce solo facendo squadra, e per squadra non si deve intendere solo chi va in campo”
. L’allenatore del Barletta Novelli dice di aver messo in campo la squadra col 4-2-3-1 per apportare un elemento di novità e di sorpresa, che ha funzionato. Riconosce che il Barletta ha vinto con una delle pochissime occasioni create, ma ricorda che all’andata anche il Perugia vinse allo stesso modo. Il Barletta non ha certo risolto i suoi problemi, ma è incoraggiante lo spirito mostrato, la determinazione e l’intensità con cui i suoi ragazzi hanno interpretato l’impegno. Sul Perugia e su Camplone Novelli dà un giudizio positivo, aldilà della partita di oggi: “ si vede che la squadra di Camplone ha un’idea di gioco, una qualità, esprime un bel calcio; arriverà fino in fondo”.

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

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