(ASI) Solido e vincente. Il Perugia batte anche il Gubbio davanti ad undici mila spettatori (record per la categoria) e vola in classifica. La chiave della partita è stata la qualità maggiore degli uomini di Battistini, assieme ad un equilibrio tattico tra i reparti che ha permesso di neutralizzare le trappole che il Gubbio si era preparato a far scattare, incuneando i suoi uomini tra le linea difensiva e quella mediana del Grifo. Il Perugia, però, dimostra capacità di gestire tutte le fasi di gioco, compresa quella difensiva, oggi praticamente impeccabile.
E lo fa proprio nell’occasione in cui la cornice di pubblico è da categoria superiore, a dimostrazione di una personalità che è requisito necessario per chi vuol proporsi ad alti livelli.
La partita nel primo tempo è stata equilibrata, col Perugia comunque più propositivo e capace di creare almeno quattro situazioni da rete. Il 4-3-3 del Gubbio in fase difensiva in realtà porta cinque uomini in mediana per togliere ossigeno alla manovra del Perugia. Funziona bene la tattica del Gubbio che aggredisce i portatori di palla biancorossi fin nella loro metà campo. Ma quando gli uomini di Battistini innescano Clemente al centro e Politano e Rantier sulle fasce, gli eugubini devono faticare per chiudere i varchi ed il Perugia crea occasioni. Al 44’ l’equilibrio si rompe grazie al preziosismo di Di Tacchio che al volo, in acrobazia, insacca per il vantaggio biancorosso. Meritato senz’altro, perché il Perugia ha fatto di più e meglio di un Gubbio determinato e accorto, ma mai capace di creare pericoli a Koprivec, peraltro attento quando è servito.
La ripresa si apre con un Grifo che tiene il pallino e, nel primo quarto d’ora, è capace di creare tre situazioni favorevoli per infliggere il colpo del ko. Che non arriva solo per questione di centimetri (Clemente al 7’ e Ciofani al 12’) o di attimi (Politano all’11’). Non la chiude lì il Perugia, e allora il Gubbio comincia a provarci con una certa insistenza. Coppola mette dentro i due pezzi da novanta Bazzoffia e Galabinov, tenuti in panchina per questioni rispettivamente di forma fisica e disciplinari. Gli eugubini prendono campo, anche perché il Perugia non riesce a ripartire. Decisivi, in questa fase, come poi riconoscerà anche l’amministratore Santopadre, risultano i cambi fatti da Battistini. Moscati entra per Rantier, con la benzina in rosso per il gran lavoro di ricucitura tra i reparti fatto per tutta la gara. Tozzi Borsoi rileva un Ciofani oggi un po’ in ombra (ma attenzione, ha fatto il solito gran lavoro per tenere alto tutto il reparto avanzato). Martella sostituisce un Politano anche oggi superlativo. Il risultato? Il Grifo riprende fiato e campo, riparte ogni volta che conquista palla e alla fine raddoppia proprio con Tozzi Borsoi, bravo a infilare con una zampata al volo da centravanti di razza su suggerimento prezioso di Clemente. Già, il capitano è stato il migliore in campo per spessore tecnico, visione di gioco, direzione d’orchestra. Di fronte a queste prestazioni sontuose, il fatto che non segni è quasi secondario.
Daniele Orlandi per Agenzia Stampa Italia
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