(ASI) Londra - Il 6 gennaio 2023, dopo la recente scomparsa per malattia di Mihajlovic e de O'Rei Pelé, un'altra tragica notizia ha scosso il mondo del calcio italiano ed internazionale: la morte in una clinica londinese, dove era in cura per un tumore al pancreas, di Gianluca Vialli, uno dei centravanti più forti di tutti i tempi che ha segnato la storia calcistica prima della squadra della sua città, la Cremonese, poi della Sampdoria, della Juventus e infine del Chelsea, ricoverato da alcune settimane, dopo essersi autosospesosi il 16 dicembre 2022 dal ruolo di capo delegazione della Nazionale Italiana, con la quale aveva condiviso una trionfale cavalcata degli Azzurri allenati dall'amico fraterno Mancini, culminata con la vittoria dell'Europeo nel 2020 proprio a Londra.
Gianluca Vialli é scomparso a soli 58 anni, una vita non certo lunga la sua, ma intensa e piena di soddisfazioni e trionfi che gli ha permesso, in virtù del suo carisma di piegare a sé il corso degli eventi, e di fare di ogni cosa un'arma a proprio vantaggio compresa la malattia che comunque sia gli avrebbe un giorno o l'altro reso il conto. E lui lo sapeva.
Gianluca Vialli, oltre che un grande calciatore, è stato prima di tutto un grande uomo, con una personalità forte che lasciava il segno negli spogliatoi non solo con la sua goliardia, ma con la sua capacità di trascinare i compagni, di dare l'esempio e di dire a tutti le parole giuste nel momento giusto. La sua presenza era come quella di un talismano, un amuleto umano, di un uomo guidato da una buona stella che conosceva solo una strada: quella della vittoria.
LA NASCITA DELL'ASTRO CALCISTICO DI VIALLI; ORATORIO DI CRISTO RE, PIZZIGHETTONE E CREMONESE
I risultati si sono visti, Gianluca Vialli é sicuramente uno sportivo vincente, con un pizzico di fortuna che non basta mai. Il suo astro calcistico é sorto nella natia Cremona, dove ha tirato i primi calci al pallone nell' oratorio della parrocchia della Chiesa di Cristo Re, per passare alle giovanili del Pizzighettone e dagli Esordienti in poi nella Cremonese, fino alla primavera guidata da Emiliano Mondonico, grande e compianto maestro di calcio della provincia italiana che ha segnalato il giovanissimo 17enne Gianluca Vialli al mister della prima squadra della Cremonese Guido Vincenzi. Così, il debutto in Serie B di Vialli avvenne il 27 settembre 1981, in una partita persa 0-3 dalla Cremonese contro la Sambenedettese.
ALLA CREMONESE (1981/84): IN SERIE A DOPO 54 ANNI
Da quel momento Gianluca Vialli non lasciò pressoché più la prima squadra che condusse alla storica promozione in Serie A dopo 54 anni con la vittoria del campionato di B del 1983/84. Vialli all'epoca era schierato da mister Mondonico (divenuto intanto allenatore della prima squadra grigio - rossa) come ala offensiva e/o seconda punta, ruolo che ricopriva fin dalle giovanili. Domenico Luzzara era all'epoca il presidente della Cremonese (carica che detenne dal 1967 al 1999) e che portò la squadra lombarda a disputare vari campionati di serie A a cavallo fra gli anni Ottanta e i Novanta del Novecento.
L'EPOPEA VINCENTE DELLA SAMPDORIA DEI GEMELLI DEL GOL VIALLI - MANCINI (1984/1992)
Nel 1984, Gianluca Vialli neo promosso in Serie A con la Cremonese, non giocherà mai nella massima serie col club lombardo, ma esordirà con la Sampdoria di mister Bersellini, dove troverà il suo gemello del gol Roberto Mancini (a Genova sponda Samp dal 1982), ma, benché nel 1985/86 vincerà la sua prima Coppa Italia con i blucerchiati, solo a partire dal 1986/87 esploderà la vena realizzativa di Gianluca Vialli che il neo allenatore Boskov sposterà al centro dell'attacco con Mancini in rifinitura più arretrato. Grazie a mister Boskov dunque nascerà una delle più affiatate, prolifiche e micidiali coppie goal della storia del calcio italiano.
La Sampdoria del grande Presidente Paolo Mantovani si poneva l'obbiettivo di rompere lo strapotere delle squadre metropolitane del nord più blasonate, ossia Juventus, Milan ed Inter, e per fare ciò portò fior di campioni a giocare nella Doria, come il portiere campione del mondo 1982 Bordon, il centrocampista ex Inter Beccalossi, il centrocampista già capitano del Liverpool campione d'Europa 1984, Graeme Souness, il panzer tedesco Briegel, i campioni del mondo 1982 Dossena e lo "Zar" Pietro Vierchowod, Toninho Cerezo, Attilio Lombardo stantuffo devastante sulla fascia destra e Gianluca Pagliuca, il Portiere della Nazionale Italiana convocato in tre mondiali 1990 (terzo portiere), 1994 e 1998 (portiere titolare) che sostituì egregiamente Bordon. Tutti questi campioni erano ben amalgamati dall'esperienza e dalla personalità eclettica e straordinaria di mister Boskov e nello spogliatoio spiccava la figura di Vialli che era diventato un punto fermo insostituibile nella squadra, una colonna portante dello spogliatoio, sinonimo di vittoria per i compagni e per tutto l'ambiente doriano.
Con la premiata coppia dei Gemelli del Gol Vialli - Mancini, la Sampdoria di Paolo Mantovani vince praticamente tutto quello che c'era da vincere in Italia e in Europa, tranne la Champions persa ai supplementari col Barcellona nel 1992: 3 Coppe Italia (1984/85 - 1987/88 e 1988/89), 1 Coppa delle Coppe (1989/90) e uno Scudetto (1990/91). La Sampdoria era in quegli anni una squadra veramente di caratura internazionale di primo livello e come detto accarezzò il sogno di vincere la Coppa dei Campioni svanita nel 1992 ai supplementari e quella fu anche l'ultima partita di Vialli in blucerchiato che vinto ormai praticamente tutto a Genova, andò in cerca di nuovi stimoli accettando la corte della Vecchia Signora, la Juventus, che già nel 1987 lo aveva cercato invano. Il ciclo vincente della Sampdoria andò via via svanendo con la scomparsa, ironia della sorte, di Paolo Mantovani ad ottobre del 1993, ma la buona stella di Vialli ha continuato a brillare fra alterne vicende sul cielo della Mole Antonelliana di Torino.
VIALLI ALFIERE DELLA RINASCITA BIANCONERA, INAUGURA UNO DEI CICLI PIÙ VINCENTI DELLA JUVENTUS (1992/96)
A 28 anni, dopo i trionfi con la Sampdoria, sentendo che ormai il ciclo blucerchiato stava finendo, dopo aver tenuto fede al patto fatto col Presidente Paolo Mantovani e i senatori dello spogliatoio doriano, di non lasciare la squadra prima di vincere lo Scudetto, nell'estate del 1992 Gianluca Vialli firma per la Juventus di Boniperti e Trapattoni un contratto quadriennale. Il trasferimento di Vialli alla Juventus, se si considerano anche i cartellini dei quattro giovani calciatori inseriti nell'operazione, con i suoi 40 miliardi di lire, é stato all'epoca il più oneroso nella storia del calcio.
A Torino, alla corte del Divin Codino Roberto Baggio che ha fortemente caldeggiato il suo trasferimento in bianconero e con il gioco di Trapattoni, inizialmente Vialli ha un po' di problemi di ambientamento e le prime due stagioni, complici anche alcuni infortuni e l'impiego talvolta lontano dalla porta che viene fatto dell'attaccante, sono negative, nonostante la conquista della Coppa Uefa. Vialli ebbe molte critiche nei primi due anni di matrimonio con la Vecchia Signora e si pensava che fosse quasi venuto a svernare a Torino, appagato dai trionfi sampdoriani, ma le cose cambiarono nettamente in meglio con la nuova dirigenza e l'approdo sulla panchina della Juventus dell'ex blucerchiato Marcello Lippi e del vice Narciso Pezzotti, già secondo allenatore di Boskov alla Samp che ben conoscevano Gianluca Vialli e lo misero al centro del nuovo progetto bianconero. A sorpresa dei tifosi e degli addetti lavori, Vialli non fu ceduto, ma fu riportato al centro dell'attacco bianconero e furono allontanati e mandati in Germania al Borussia Dortmund, Andy Möller, insieme all'altro tedesco Kholer e al brasiliano Julio Cesar. Dino Baggio fu mandato invece al Parma. Al loro posto vennero ingaggiati Ciro Ferrara e Luca Fusi in difesa che già avevano fatto parte del Napoli di Maradona, gli esperti centrocampisti Paulo Sousa e Didier Deschamps (già Campione d'Europa con il Marsiglia nel 1993). Gianluca Vialli, complice il lungo stop per infortunio di Roberto Baggio, l'esplosione di un giovanissimo Alessandro Del Piero nel nuovo tridente d'attacco di Lippi che prevedeva degli avanti più mobili e dotati fisicamente, in grado di avere la progressione necessaria per partire da lontano ed essere lucidi davanti la porta, diventa non solo il Capitano della squadra, ma il leader indiscusso del gruppo al quale infonde la sua forza e la sua voglia di vincere. La Juventus di Lippi, con Vialli capitano, tra il 1994 e il 1996 inaugurerà uno dei cicli più vincenti nella storia della società bianconera che terminerà solo dodici anni dopo nel 2006. La Juve in quegli anni vincerà nel 1994/95 uno Scudetto che mancava da nove anni (dal 1985/86) e una Coppa Italia; mentre nel 1995/96 ci furono i trionfi nella Supercoppa Italiana (che mancava nella bacheca juventina) e soprattutto in Champions League, l'ultima vinta ancora oggi in casa Juventus, nonostante altre cinque finali disputate, con Gianluca Vialli che solleva al cielo di Roma la coppa dalle grandi orecchie, conquistata superando ai rigori i lancieri olandesi dell'Ajax. Missione compiuta, in quella notte magica di Roma del 1996, Vialli insieme ai suoi vecchi compagni della Sampdoria Vierchowod e Lombardo che intanto si erano trasferiti alla Juventus, riesce a vincere la coppa più prestigiosa che era sfuggita nel 1992, illuminando con la sua buona stella il percorso della squadra alla vittoria, siglando due gol in semifinale contro il Nantes. Ma, la sua buona stella condurrà Vialli lontano dalla Juventus e dall'Italia verso la sua ultima sfida da calciatore oltre Manica e più precisamente a Londra nel Chelsea.
VIALLI INFONDE IL SUO SPIRITO VINCENTE AL CHELSEA (1996/2000)
Ruud Gullit reduce dalla sua vittoriosa esperienza in Italia col grande Milan berlusconiano di Sacchi e Capello, si era trasferito in Inghilterra per riportare a vincere il Chelsea che da circa un quarto di secolo era decaduto. L' Olandese, assunto il ruolo di allenatore - giocatore aveva fatto ingaggiare dalla ambiziosa proprietà dei Blues, un trio di campioni italiani, il centrocampista Roberto Di Matteo, il trequartista Gianfranco Zola e il Centravanti Gianluca Vialli. Inizialmente, sembrò che l'esperienza inglese dovesse concludersi non ottimamente per Vialli per alcune incomprensioni con Gullit, ma poi il colpo di scena quando, nel 1998, il centravanti italiano prese il posto di Gullit nel ruolo di allenatore - giocatore, per poi nel 1999 appendere gli scarpini e diventare semplicemente tecnico del Chelsea. L'approdo di Vialli al Chelsea corrisponde con il ritorno alla vittoria dei Blues sia a livello nazionale che internazionale, infatti dal 1996 al 1999 vengono vinti dalla squadra londinese i seguenti titoli: la Coppa d'Inghilterra (1997), la Coppa di Lega Inglese, la Coppa delle Coppe e la Supercoppa Europea (1998).
Gianluca riesce a trasmettere ai compagni la sua mentalità vincente e ad aiutare la crescita dei più giovani come dimostrano le testimonianze di affetto dei calciatori del Chelsea fatti esordire da lui quando era allenatore - giocatore nei giorni dell'estremo saluto al campione.
L'ESEMPIO DI VIALLI UNA MARCIA IN PIÙ PER GLI AZZURRI VITTORIOSI NELL'EUROPEO 2021.
Nel 2017, Gianluca Vialli scopre di essere malato di un tumore al pancreas, ma non si dà per vinto, nonostante la sofferenza fisica e psicologica, continua le sue attività sociali e solidaristiche con la onlus contro la lotta alla sclerosi multipla e al cancro creata con un altro ex bianconero Massimo Mauro , sportive come il commentatore delle gare in televisione, finché nel 2019, chiamato dall'amico fraterno Roberto Mancini, non accetta l'incarico di Capo Delegazione della Nazionale Italiana in vista degli Europei di Calcio (che si sono tenuti nel 2020 causa Covid) e sarà proprio l'esempio di Vialli, la sua grinta, la sua capacità di motivare i giocatori, di confortarli o redarguirli nel modo giusto al momento giusto, nonostante la spada di Damocle della malattia che incombeva sulla sua salute (il tumore al pancreas, ossia l'inaspettato compagno di viaggio che poteva da un momento all'altro strappargli il biglietto di solo andata e farlo scendere per sempre dal treno della vita), l'arma in più che permetterà allo spogliatoio azzurro di avere quelle motivazioni, quella cattiveria agonistica che faranno trionfare nella finale europea di Wembley l'Italia contro i padroni di casa dell'Inghilterra col cielo di Londra che si é tinto di azzurro e sempre la buona stella di Vialli che ha guidato la squadra alla vittoria da lì sù, come ai tempi della Samp, quando Gianluca e Mancio erano soprannominati i Gemelli del Gol.
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia
Fonte Foto:
Di sconosciuto - (EN) Vialli at 19, before nature took its tragic course, su interleaning.tumblr.com, 15 settembre 2011., Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=4095173
Di sconosciuto - Vialli e Mancini raccontano insieme gli anni della Samp d'oro, su primocanale.it, 22 marzo 2015., Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=6478955
Di sconosciuto - (FR) Photos Vintage Série A, su calciomio.fr., Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=5390922
Di sconosciuto - (EN) UEFA Champions League [@ChampionsLeague], Happy birthday, one-time #UCL winner Gianluca Vialli! (Tweet), su Twitter, 9 luglio 2015., Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=6674074