(ASI) Roma - Ogni anno il rapporto Italiani nel mondo della Fondazione Migrantes ci offre una fotografia aggiornata del quadro della nuova emigrazione italiana. Prima di snocciolare dati e statistiche, gentilmente offerti dal sito della Fondazione, possiamo partire da quella che è la riflessione di fondo. Le partenze dell'ultimo anno (nonché di tutti gli ultimi a partire dal 2006) interessano fortemente i giovani italiani nel pieno delle loro energie, lavorative e vitali.
Se pensiamo che l'8,8% degli italiani, su un totale di oltre 60 milioni vive all'estero, "possiamo immaginare la dispersione del grande patrimonio umano giovanile italiano". Non si tratta di semplici numeri di partenza (pur parlando di persone!), ma di una quantità impressionante di capacità, competenze, impegno, innovazione che invece di essere spesi per la crescita del nostro Paese, vengono disperse a favore di altre realtà nazionali, le quali, più lungimiranti della nostra nazione, attirano i giovani a sé. I paesi d'adozione trasformano questi giovani italiani, rendendoli protagonisti di crescita e miglioramento non solo personale, ma anche delle nuove realtà.
Parliamo quindi un'enorme perdita di capitale intellettuale, formatosi nelle nostre scuole ed università, in particolar modo nel Mezzogiorno d'Italia, con un dispendio di investimento pubblico pari a circa 1,9 miliardi considerando il flusso migratorio interno verso il centro - nord e di quasi 3 miliardi verso l'estero.
La mobilità è composta prevalentemente da giovani e adulti: il 40,6% è tra i 18 e 34 anni, il 24,3% tra i 35 e 49. Per quanto concerne le regioni di partenza, primeggia la Lombardia, a seguire Veneto, Sicilia, Lazio e Piemonte.
Nell'ultimo anno, ben 242.353 italiani si sono iscritti nei registri dell'Aire, Associazione Italiani Residenti Estero, di cui il 53,1% lo ha fatto per espatrio, pertanto, emigrazione vera e propria. Esiste poi un 35,9% di iscritti per nascita (ossia i figli dei cittadini italiani residenti estero), un 6,8% reiscritti per irreperibilità ed un 3,3% di iscritti per acquisizione cittadinanza (oriundi).
Attualmente, la cifra gli italiani residenti estero è di 5.228.281 (parlando sempre di italiani registrati), con un aumento di mobilità dal 2006 al 219 del 70,2%.
I luoghi di espatrio preferiti dagli italiani in Europa? Sempre secondo il rapporto, grande protagonista è il Regno Unito (con probabili fenomeni di regolarizzazione di posizioni precarie), poi la Germania, con una flessione dell'8,1%. la Francia. Nel resto del mondo: Argentina, Stati Uniti, Canada, Australia.
Ebbene, il campanello d'allarme, emerge chiaramente da questo rapporto. Se i governanti nostrani non intendono prendere provvedimenti per la diaspora dei nostri giovani, disperdendoli ovunque possano avere condizioni lavorative e sociali migliori, non solo vi sarà uno spreco di capitale umano, ma potrà rivelarsi una bomba sociale a livello di sostenibilità: una società tutta composta da anziani, non può funzionare.
Per visionare i dati del rapporto Italiani nel Mondo: https://www.migrantes.it/2019/10/25/la-mobilita-italiana-il-tempo-delle-scelte-rapporto-italiani-nel-mondo-2019/
Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia