(ASI) Ogni volta che ci troviamo di fronte ad un acquisto ci chiediamo se il prezzo proposto sia davvero ben misurato al prodotto offerto. Anche per i gioielli, e in particolar modo per le pietre, è necessario che il cliente sia ben informato e che sappia cosa sta acquistando.
Spesso vengono proposti gioielli già confezionati con diamanti di una qualità medio bassa che di rado possiedono una certificazione riconosciuta a livello internazionale.
Se si vuole essere certi della qualità di un diamante bisogna orientarsi solo su quelli certificati.
Il certificato di un diamante non è altro che la carta di identità della pietra, riportandone peso, colore, dimensioni, dettagli del taglio e qualità.
Se vogliamo acquistare un diamante di qualità e preservare il nostro investimento, è importante che la nostra pietra sia certificata dai migliori laboratori al mondo. Questi laboratori hanno standard simili e riconosciuti al contrario di laboratori meno conosciuti che potrebbero avere standard molto differenti e rendere difficile l’interpretazione del certificato.
La certificazione di un diamante offre facilità nella valutazione e comparazione con altre pietre.
Il diamante certificato, infatti, viene valutato su 4 criteri, dette “le 4C”, caratteristiche fondamentali che ne determinano la qualità. Prima di tutto nel certificato troverete trascritta la caratura della pietra, quindi il suo peso, tenendo conto che un carato equivale a 0,20 grammi.
La seconda rappresenta il colore della pietra ed incide enormemente sulla qualità e quindi sul prezzo finale. Più il colore è vicino alla lettera D (bianco neve) e più è raro e ricercato, più tende verso la Z (giallo pronunciato) e più diminuisce la sua qualità.
La terza caratteristica è la purezza della pietra perché ogni diamante può contenere piccole cristallizzazioni dette inclusioni createsi durante la sua formazione a causa di cambi di pressione o di temperatura. Vengono classificati in: “IF”, il grado più elevato di purezza, privo di inclusioni; “VVS” (very very small inclusions) per le pietre che contengono inclusioni piccolissime, non visibili con un ingrandimento 10x; “VS” (very small inclusions) per i diamanti che hanno inclusioni piccole difficili da vedere con un ingrandimento 10x; “SI” per le pietre che contengono inclusioni piccole visibili facilmente con un ingrandimento 10x. Le inclusioni incidono sulla lucentezza della pietra.
L’ultima caratteristica è il taglio che include la forma, il numero e la posizione delle faccette della pietra. La pietra viene tagliata seguendo dei parametri molto rigidi per ottenere il massimo della brillantezza. Il taglio più diffuso è quello a brillante utilizzato anche per altre pietre preziose.
Gli Istituti più autorevoli in ambito internazionale sono l’Alto Consiglio dei Diamanti, HRD, e l’Istituto Gemmologico Internazionale (IGI).
L’Alto Consiglio dei Diamanti, con sede ad Anversa, Belgio, rilascia tre tipi di certificazione; uno che ne prova l’autenticità, uno che ne indica il colore, analizzandone luminescenza e tipo di colore, ed il rapporto di identificazione HRD.
Anche l’Istituto Gemmologico Internazionale ha sede ad Anversa, ed è per questo che questa splendida città è considerata la capitale mondiale dei diamanti.
Il certificato IGI prova l’autenticità del diamante. Un team di gemmologi ne analizza purezza, colore, taglio, brillantezza, forme e dimensioni. Il laboratorio sigilla i diamanti e non pone limiti di caratura.
Entrambi i tipi di certificato hanno valore in ambito internazionale.
Esistono tanti altri tipi di certificazioni, dipende dalle zone geografiche di cui parliamo. In America, per esempio, ci sono i certificati GIA o AGS.
GIA (Gemological Institute of America) ha sede a Los Angeles ed è l’inventore del sistema di classificazione internazionale. Il laboratorio si occupa di analizzare la pietra e di marchiare il numero del certificato sulla cintura, ma non effettua il sigillo.
Che si tratti di un acquisto per investimento o di un gioiello da realizzare, la scelta del diamante deve essere sempre oculata e ragionata, solo così si evitano spiacevoli inconvenienti.
Marta Terranegra per Agenzia Stampa Italia
Fonte foto: Foto di Biju Toha da Pixabay