(ASI) Ajaccio - Impazzano sui social i gruppi degli autonomisti corsi e dei neo Irredentisti italiani che dopo quasi 160 anni di Unità d'Italia hanno preso a cuore la questione dell'indipendenza corsa, una terra che geograficamente e culturalmente appartiene storicamente all'Italia.
La questione dell'indipendenza corsa sembra essere tornata d'attualità in base a una interpretazione data dai nazionalisti corsi al Trattato di Versailles del 1768 di cessione dell'isola alla Francia da parte della Serenissima Repubblica di Genova che non sarebbe mai stato registrato all'Onu.
In particolare, secondo tale interpretazione data al concetto di “sovranità” francese sull'isola negli articoli 3 e 4 del Trattato di Versailles del 1768, essa sarebbe equivalente non al concetto di “proprietà”, ma, bensì di “possesso” del diritto civile.
Dunque, la sovranità sulla Corsica acquisita dalla Francia col Trattato di Versailles del 1768, non equivarrebbe alla proprietà dell'isola, poiché la stessa Serenissima Repubblica di Genova che ha ceduto per i debiti contratti la Corsica alla Francia, avrebbe goduto solo del possesso temporaneo della Corsica, perché formalmente la proprietà dell'isola sarebbe rimasta “de iure” allo Stato Pontificio.
Tra l'altro, con l'art. 4, del Trattato di Versailles, la Serenissima Repubblica di Genova si sarebbe riservata il diritto di rientrare in possesso dell'isola non appena fosse stata in grado di pagare i debiti alla Francia. Quindi, non avendo la “proprietà” dell'isola, ma solo il “possesso” temporaneo della Corsica, la Francia, non ha mai potuto registrare all'Onu il Trattato di Versailles del 1768.
La questione impazza sui social e si pensa di voler organizzare addirittura delle iniziative per tutelare il diritto all'autodeterminazione del Popolo.corso e la sua affinità culturale con l'Italia.
A tal proposito abbiamo intervistato gli amministratori del gruppo di Facebook "Corsica Italiana" (formato sia da nazionalisti corsi, sia da neo irredentisti italiani), Gabriele Bini (20 anni) studente di Bagni da Lucca e Pietro Spagnolo (50 anni) agente immobiliare di Roma, a cui abbiamo posto alcune domande:
- Cosa si prefigge il gruppo Corsica Italiana?
"Il gruppo "Corsica Italiana" lavora per un progetto di creazione di una repubblica autonoma di Corsica federata con l'Italia, provvista di autogoverno, indipendenza economica, Corso come lingua ufficiale e anche l'italiano insegnato nelle scuole come voleva Pasquale Paoli".
- Come vi rapportate verso l'indipendentismo e l'autonomismo corso?
"Il nostro progetto in pratica è per dare una vera indipendenza al popolo corso, possibile grazie all'art 4 del Trattato di Versailles del 1768, in quanto Genova non ha venduto la C.orsica ai Francesi ma l'ha solo data in prestito finché Genova non avesse saldato il debito con la Francia per l'aiuto militare che le aveva dato. La Francia non ha concesso un autonomia in 250 anni alla Corsica. Non pensiamo darebbe mai l'indipendenza ora, importando nel contempo immigrati in Corsica sia dalle ex colonie francesi in Africa, sia dalla stessa madrepatria e riducendo così i Corsi in minoranza, in modo tale che per un qualsiasi referendum autonomistico o indipendentistico i Corsi avrebbero la peggio.
La Francia ha, inoltre, ridotto i madrelingua corsa a soli 60 mila persone su 320 mila abitanti, mettendo in seria difficoltà la sopravvivenza di un popolo, poiché se la lingua corsa muore il popolo corso è finito! I Corsi, invece, possono vedere che noi in Italia abbiamo già alcune regioni a statuto speciale e addirittura una regione con province autonome (Trentino - Alto Adige), con una vera autonomia (anche linguistica) riconosciuta dalla Costituzione della Repubblica Italiana che tutela tutte le altre minoranze presenti sul territorio. I Francesi invece non tutelano concretamente nessuna minoranza. Dunque, anche se i Corsi raggiungessero un accordo di maggiore autonomia con la Francia, non servirebbe a nulla, sarebbe solo un modo per calmare momentaneamente le acque, per arrivare poi a francesizzare del tutto l'intera isola. Invece, i Corsi col nostro progetto avrebbero un autonomia ancora più larga di quella dell'Alto Adige, e possono attualmente anche vedere che ad esempio nella Provincia autonoma di Bolzano le cose funzionano più che bene. Quel territorio è attualmente il più ricco d'Italia e a livello linguistico l'italiano e il tedesco sono sullo stesso piano, anzi si parla più tedesco che italiano".
- Progetti ed idee per il futuro a breve e medio termine?
"I nostri progetti per il futuro al momento sono quello di riunirci verso aprile nella sede che abbiamo a Roma per iniziare a organizzare al meglio la manifestazione per la Corsica libera che ci sarà a Roma l'8 giugno prossimo. Inoltre, noi pensiamo anche di andare in Corsica questa estate, sia per ammirare la bellezza dell'isola, sia per incontrare i Corsi che collaborano e appoggiano il nostro progetto".
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia