(ASI) “Nell’area di Ravenna ci possono essere terremoti di magnitudo 6, ma non sappiamo ovviamente quando potrebbero realizzarsi. Ci sono infatti le stesse strutture che passano sotto la città che sono quelle che hanno generato il sisma di Ferrara del 1570, oppure quello di Mirandola del 2012. Sono strutture analoghe che possono riattivarsi”.
Lo dichiara oggi il presidente nazionale dell’INGV, Carlo Doglioni in un’intervista ad Agenzia Stampa Italia. “Il terremoto, delle ultime ore, in Emilia Romagna e in diverse regioni italiane – spiega l’esperto “è legato alla subduzione della placca adriatica al di sotto dell’Appennino”. Il sisma “è stato abbastanza profondo, circa 25 chilometri, ma un po’ più superficiale di quello del 18 novembre vicino a Rimini di magnitudo 4.2. La magnitudo locale, calcolata dai sismometri questa notte, è stata pari invece a 4.6, mentre quella momento, valutata successivamente dai sismologi, è stata di 4.3”. Doglioni sottolinea che quella avvenuta, nelle ultime ore, è “una scossa profonda all’interno della placca che sta scendendo in suduzione (meccanismo per cui il guscio esterno della terra, la litosfera, scende all’interno del mantello terrestre che sta al di sotto). Tale meccanismo genera tutta la sismicità dell’Apennino e delle Alpi. Ha determinato anche il terremoto dell’Emilia del 2012 e quelli dell’Italia centrale del 2016 e 2017”. Il presidente dell’INGV invoca “l’alfabetizzazione sismica”, sensibilizzando i cittadini, a partire dalle scuole elementari in merito ai rischi che corre, invitando l’opinione pubblica a chiedersi “se le proprie case e scuole sono antisismiche”. Annuncia che si svolgerà domenica, nella sede dell’INGV, “una giornata dedicata alla conoscenza e alla prevenzione dei terremoti perché l’Italia, dalla Sicilia al Friuli, è una zona sismica”. Esprime apprezzamento per l’ottimo lavoro svolto dalla Protezione Civile, i vigili del Fuoco e altre realtà che lanciano apposite campagne informative in merito ai rischi naturali. Invita, infine, il governo ad incidere “sull’importanza dell’informazione e dell’istruzione. Deve essere poi il cittadinO che si deve chiedere se la propria casa è in grado di resistere ad un terremoto, domandarsi se la propria zona è sismica o meno”.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia