(ASI) Roma Con queste parole d'ordine le Comunità del mondo arabo in Italia(Co-mai) e la Confederazione Internazionale laica interreligiosa (Cili-Italia) ribadiscono la loro posizione, già espressa e proposta negli ultimi anni alle varie istituzioni nazionali e locali, in favore della conoscenza e del dialogo interreligioso, pilastri per una pacifica e duratura convivenza .
Le Co-mai e Cili-Italia già hanno presentato alle istituzioni italiane, già dopo la promulgazione del “Manifesto Co-mai” risalente a 5 anni fa', ed anche ultimamente con il progetto "Buona Immigrazione", alcuni di questi obiettivi salienti: Albo per gli imam, Moschee autorizzate ,Preghiera del venerdì in lingua italiana, finanziamenti solo italiani, no alle mosche e agli imam “fai da te”. Sono tra le proposte che oggi propone il sottosegretario ai Rapporti con Il Parlamento, Guido Guidesi.
Noi proponiamo la #TerapiadelDialogo con tutti e nell' interesse di tutti, basata sulla conoscenza e il confronto costruttivo per ognuno. Noi crediamo nell’ opera “dell’ altro” e non in quello che viene fatto “contro l'altro”, commenta il Fondatore delle Co-mai prof.Foad Aodi Medico Fisiatra , il quale ricorda l'impegno della sua organizzazione nei momenti più delicati e difficili in favore dell'Italia , degli italiani e tutti i cittadini residenti in Italia.
“ Auspichiamo che il Governo Italiano possa aprire un tavolo di confronto con tutte le associazioni e le comunità di origine straniera per intensificare la una proficua collaborazione congiunta, affinché si trovino soluzioni e proposte condivise e si possa così chiudere una fase che ha visto, in passato, il coinvolgimento di pochissime associazioni. Questo va fatto affinchè si decida in nome di tutti i cittadini di origine straniera e di tutti i musulmani presenti in Italia i quali, è bene ricordare, sono per l'85 per cento laici.
Dobbiamo rimanere tutti uniti nell’ interesse dell'Italia e della sua sicurezza, rispettando il principio dei diritti e dei doveri ,senza strumentalizzazioni politiche e mediatiche compiute sulla nostra pelle e dei nostri figli . Dobbiamo essere un esempio in Europa e nel mondo di integrazione e di dialogo tra le civiltà e le religioni . In Italia bisogna praticare sempre lo sforzo e l'impegno per promuovere questi valori” -.conclude Aodi ,membro del Focal Point per l'integrazione in Italia per alleanza delle Civiltà UNAOC-Organismo Onu.