(ASI) Dopo l’1-1 del Milan ad Empoli, maturato in una domenica di fine settembre, il pensiero di tanti tifosi rossoneri, delusi più dal risultato che dalla prestazione, è volato a Riccardo Cocciante.
Nella canzone “Bella senz’anima”, il geniale artista nel rivolgersi ad un amico lo etichetta come “Povero Diavolo”.
Numerose le richieste di esonero di “Ringhio” Gattuso, precipitosamente bollato come allenatore incompleto, ed apostrofato, forse con superficialità, come motivatore e nulla più.
È vero, il generoso Rino è un motivatore, capace di tirare fuori il massimo dai suoi ragazzi, ma non per questo è meno bravo da un punto di vista tattico. Il suo Milan ha sempre dimostrato di possedere una precisa identità di gioco, di sapere bene cosa fare in campo.
A Sassuolo,-solo per citare l’ultima trasferta rossonera-, ha dominato un avversario capace fino a quel momento, di mettere alle corde squadre come l’Inter, partita come anti-Juve, e distanziata dai bianconeri di otto punti.
I nerazzurri, dopo un iniziale smarrimento, si sono ritrovati. Anche per i nerazzurri, soprattutto dopo la sconfitta casalinga contro il Parma, le critiche verso Spalletti si sono moltiplicate ed estese a macchia d’olio. Dal Tottenham in avanti la squadra ha inanellato una serie di successi che hanno permesso di guadagnare autostima e sicurezza. Spalletti è tornato “Messia”, le critiche evaporate di colpo. La vittoria di Ferrara, per nulla semplice, ha permesso ai nerazzurri di avvicinarsi al derby nelle migliori condizioni possibili.
Icardi contro un Higuain, dunque, ma sarebbe riduttivo limitare il derby ad una sfida tra bomber. È la sfida tra Skriniar e Cutrone, tra Suso e Perisic, tra Bonaventura e Vecino, e, soprattutto, tra Gattuso e Spalletti, due allenatori che stanno contribuendo a rendere forti e competitive le due squadre nel periodo storico di massimo dominio della Juventus. I bianconeri sono inarrivabili per chiunque.
La vita in generale, così come lo sport, è ciclica. Oggi assistiamo stupefatti ed estasiati al ciclo juventino, qualche anno fa Milano dominava il calcio italiano ed europeo. Si pensi all’Inter del Trap, quella dei record, o al Milan di Sacchi e degli olandesi, troppo forti per la Juventus di Zavarov e Rui Barros.
Spalletti e Gattuso hanno avuto il merito di aver condotto le due squadre verso un derby che non sarà anonimo, che avrà importanza per la classifica.
C’è un piazzamento in Champions League da conquistare, competizioni europee da affrontare nel migliore dei modi.
È possibile, alla luce di tutto questo, considerare il Milan un povero diavolo? Ed ancora, possiamo considerare l’Inter una delusione solo perché distaccata dalla Juventus di otto punti?
No, il caro e vecchio Milan, non sarà mai un povero diavolo, non farà mai pena, di fronte alla sua storia bisogna togliersi il cappello ed applaudire, così come di fronte alla “Beneamata”, l’ultima italiana a conquistare l’Europa, a far tremare i pilastri del cielo con un “Triplete” leggendario.
A proposito, pare che qualcuno nella vicina Torino si stia mangiando le mani per le prestazioni di Higuain ed Asamoah, divenuti in pochissimo tempo, beniamini dei tifosi di Milan ed Inter.
La notizia, miei cari lettori, è di prima mano, molto ufficiosa. Resti tra noi, confidenziale, quindi: zitti, zitti…
Raffaele Garinella-Agenzia Stampa Italia
(@ga_raf)