Catalogna: Una riflessione sui possibili indipendentismi Italiani

(ASI) La vittoria degli indipendentisti Catalani di “Junt Pel si”, pur se non schiacciante nelle elezioni regionali in Catalogna, apre nuovi scenari politici all’interno dello scenario Europeo.

Urge una riflessione giacché il processo di creazione di entità statuali nuove e di ricreazione di entità statuali preesistenti, dopo essere avvenuto nella parte orientale del continente a seguito della caduta del muro di Berlino e della dissoluzione di Cecoslovacchia, Jugoslavia e Unione Sovietica, possa adesso anche avvenire nella parte occidentale del continente.

In parte questo fenomeno può essere spiegato come una reazione giustificata in larghissima parte dalle tendenze spesso antinazionali e accentratrici poste in atto dall’UE, ma d’altro canto è anche vero che altre concause connesse possono essere relazionate alla situazione interna e in un certo senso anche alle “rimembranze storiche” dei paesi in cui queste spinte centrifughe avvengono.

In seguito al referendum indipendentista Catalano il leader di uno dei tanti partiti indipendentisti presenti in Sardegna Mauro Pili ex Sindaco di Iglesias, ex appartenente a Forza Italia e adesso capo della formazione indipendentista “Unidos” ha lanciato dal sito archeologico del Nuraghe Losa, un appello all’indipendenza Sarda, annunciando che ha presentato alla camera il 22 Novembre un disegno di legge atto a indire un referendum “per chi vuole restare nello stato Italiano e per chi vuole andarsene”.

Alcuni giorni dopo “L’Unione Sarda” il principale quotidiano Sardo ha pubblicato i risultati di un sondaggio del 2012 dell’Università di Cagliari secondo cui il 26% degli intervistati si dichiarava unicamente “sardo”.

Il 39% più Sardo che Italiano ed il 26% entrambe le cose. Solo il 3% si dichiarava più Italiano che Sardo e solo l’1% si dichiarava “Solo Italiano”.

In Catalogna un rilevamento simile segnalava che il 14% si dichiarava “Catalano” il 23% più Catalano che Spagnolo, Il 45% entrambe le cose ed un 16% degli intervistati si dichiarava “Solo Spagnolo” o “più Spagnolo che Catalano”.

Nella memoria storica collettiva degli Indipendentisti Sardi la caduta del “Regno di Arborea” nel 1412, a seguito della guerra Catalano-Arborense (che vide la vittoria del Regno di Sardegna nei confronti del giudicato di Arborea), rappresenta la fine dell’indipendenza Sarda.

Naturale quindi che le spinte separatiste Catalane abbiano ripercussioni anche in Sardegna dove tra l’altro una delegazione dell’assemblea regionale Catalana ha una sua rappresentanza permanente.

Nonostante economicamente la situazione Sarda non possa essere paragonata neppure lontanamente a quella Catalana che da sola rappresenta il 18.8% di tutto il PIL Spagnolo, nonostante che la lingua Italiana sia largamente maggioritaria in Sardegna rispetto a quella Sarda (che si divide in Logudorese e Campidanese), e siano presenti in misura minoritaria, lingue estranee al Sardo (Gallurese, Catalano, Tabarchino) e non si possa parlare di “lingua sarda unificata”, si è avuta in questi ultimi anni una crescita non indifferente dell’indipendentismo Sardo, come ho già puntualizzato altre volte.

Certo: l’indipendentismo sardo, storicamente c’è sempre stato nella politica Sarda, ma sino a pochi anni fa era rimasto circoscritto e limitato politicamente, ma grazie alla nefasta azione del governo nazionale le cose sono cambiate. Nel 2011, al congresso Nazionale di Oristano il Partito Sardista (fondato da Emilio Lussu) ha modificato il proprio statuto, iniziando a definirsi non più Sardista ma indipendentista, e nel frattempo l’indipendentismo è aumentato vertiginosamente arrivando a conquistarsi uno spazio più ampio.

Perché questo è avvenuto?La questione è facilmente spiegabile, col fatto che le con la sua politica antinazionale e uniformista-globalizzatrice Bruxelles spinge per la distruzione degli stati-nazione, e nel frattempo il governo nazionale con le sue politiche di abbandono delle regioni ingiustamente definite periferiche, con una diminuzione dell’offerta qualitativa e quantitativa dei servizi offerti ai cittadini.

La reazione logica e naturale è cercare rifugio (specie nelle regioni insulari periferiche) nei partiti indipendentisti, visto che quelli nazionali non offrono un’alternativa politica adeguata.

Nonostante il governo decanti un aumento del PIL nell’ultimo rilevamento ISTAT pari allo 0.2%, questi dati non tengono conto, che nei mesi estivi tutto si arrotonda anche a causa dei lavori stagionali.

Negli ultimi anni secondo l’Economist, nonostante la parte settentrionale del paese stia ancora, di fatto, crescendo, vi è stata una diminuzione della produttività al Nord del 7%, mentre al Sud del 13% con una disoccupazione che nel meridione arriva al 70%.

Molto spesso però ci si dimentica che la storia insegna, che gli stati pre-unitari Italiani del passato erano entità geopolitica deboli e sottoposte all’influenza di altri stati più grandi. Anche adesso un ulteriore possibile frammentazione provocherebbe la comparsa di stati deboli e fragili e soggetti ad influenze esterne.

Sono per questo assolutamente favorevole al mantenimento dell’Unità nazionale Italiana, ma è logico che il problema dell’indipendentismo e delle tendenze centrifughe non possa essere liquidato con un’alzata di spalle, facendo finta di non vedere. Molti argomenti portati avanti dagli indipendentisti, sono giustificati difficilmente contestabili e rafforzati anche dall’incapacità del governo nazionale di venire incontro alle esigenze dei cittadini.

Non bisogna distruggere lo stato Italiano, ma occorre ricostruirlo dalle fondamenta per ridisegnarne completamente i valori, in un’ottica diversa mirante al ripristino della sovranità e al benessere socio economico di tutti i cittadini, con eguale e piena dignità per tutte le regioni che lo compongono.

Urge fare questo in fretta, altrimenti l’altra scelta e la frammentazione nazionale, con conseguenze nefaste visti i pericoli legati alla non tranquilla situazione geopolitica europea e mondiale che mostra una continuazione della guerra fredda, stavolta in un ambito più propriamente multipolare e a causa dell’incapacità di gestire un eventuale indipendenza da parte delle classi governanti locali che promuovono le spinte separatiste.

Antonio Cerina - Agenzia Stampa Italia

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

onSquarta.jpg

Ultimi articoli

Nuovo obbligo per le aziende Italiane: polizza anti calamità 

Il 25 febbraio è stato convertito in legge il decreto Milleproroghe (Dl 202/2024), che ha fissato definitivamente la data di entrata in vigore al 31 marzo prossimo della polizza anti calamità. Tutte le imprese ...

Napoli Basket: mercoledì 12 marzo inaugurazione del nuovo campo di bocce del progetto "Un Canestro di Sorrisi" sostenuto dallo Studio Cafasso & Figli

(ASI) Napoli. Lo Studio Cafasso & Figli, da sempre impegnato nelle consulenze del lavoro e particolarmente attento al sociale, ha deciso di sostenere e sponsorizzare l'iniziativa che prevede l’inaugurazione ...

'Idi di marzo', Mollicone (FDI): "Rievocazione elemento qualificante per formazione e crescita socio-culturale comunità nazionale"

(ASI) "L'evento 'Idi di marzo - Cesare tra storia, cultura e teatro' sarà una giornata straordinaria interamente dedicata alla figura di Gaio Giulio Cesare - che coinvolgerà esperti, studiosi, attori ...

ASM Matera, Giordano (Ugl):"Apre il primo ambulatorio per pazienti autistici adulti al sud".

(ASI) "Oggi si è messo un nuovo tassello alla sanità lucana con l'apertura del primo ambulatorio per pazienti autistici adulti. Questo và detto e condiviso a livello nazionale, basta parlare sempre ...

La crudeltà della carestia divora i bambini dello Yemen

(ASI) Dal colpo di Stato del 2014, lo Yemen affronta una crisi sempre più grave, aggravata dai bombardamenti indiscriminati delle milizie Houthi che colpiscono infrastrutture vitali e infliggono al paese un ...

Il ragionamento “a pera” della Cassazione

(ASI) Forse sono l’unico a usare questo termine: “a pera”, quando qualcuno prova a fare un ragionamento che non mi convince, perché attaccato ad una premessa impropria, deviante, sbagliata. ...

Rieti: Bizzotto (Lega), fantoccio bruciato è violenza inaudita, solidarietà a Meloni 

(ASI) Roma  – "A Poggio Mirteto un gesto incivile e inqualificabile che racchiude una violenza inaudita da parte dei soliti estremisti. Bruciare in piazza il fantoccio del presidente del Consiglio è ...

"Agricoltura è", Tiso(Confeuro): "Bene evento per rilancio settore centrale" 

(ASI) "Confeuro giudica positivamente l'annuncio del ministro Lollobrigida in merito alla organizzazione di "Agricoltura È", il villaggio che dal 24 al 26 marzo prossimi trasformerà Piazza della Repubblica a Roma in un luogo ...

Islam, cristianesimo, ebraismo: a Roma il 17 marzo la tavola di ramadan accoglie le tre grandi religioni monoteiste insieme per la convivenza e la pace

(ASI) Marzo è un mese particolarmente sacro per le tre religioni monoteiste. Per l’Islam è il mese del Ramadan, che commemora la rivelazione del Corano, per il Cristianesimo è il mese dell’...

De Priamo (FDI): su diciotti sentenza Cassazione inspiegabile e pericolosa

(ASI) "La sentenza della Corte di Cassazione in cui si stabilisce il diritto al risarcimento per gli immigrati irregolari trattenuti a bordo della nave Diciotti è una sentenza inspiegabile e pericolosa.