So che fai parte del Board del Forum Nazionale Giovani, potresti spiegare di cosa si tratta e di cosa si occupa?
Il Forum Nazionale dei Giovani è una piattaforma nazionale di associazioni, una sorta di associazione delle associazioni. Si tratta di una piattaforma istituzionale riconosciuta con legge dal Parlamento e contiene le varie realtà dell’associazionismo italiano, per un totale di circa quattro milioni di ragazzi che ne fanno parte. L’idea alla base della nascita del Forum, che tra l’altro lo scorso febbraio ha festeggiato il decennale dalla fondazione, è quella di organizzare al meglio le varie voci dell’associazionismo italiano. Il suo scopo quindi è dare maggiore visibilità, efficienza ed efficacia agli interessi dei giovani. Rappresentiamo quella parte dei giovani tra i 18 e i 35 anni impegnati nell’associazionismo e facciamo in modo che tutti abbiano una sola voce presso le istituzioni.
Quali sono in particolare le tue attività all’interno del Forum Nazionale Giovani?
Il Direttivo del Forum, composto da nove membri, si struttura attraverso una divisione per deleghe. A seconda di esse, ognuno deve seguire degli eventi fissati dalle linee programmatiche del nostro mandato. La mia delega riguarda Sport, Salute e Politiche Sociali, oltre ovviamente al mio ruolo di rappresentanza. Ci sono molti progetti che sto portando avanti. Uno dei più importanti riguarda la prevenzione delle morti improvvise nello sport, si chiama “Non mi gioco il cuore” ed è una campagna che va avanti già da qualche anno, con lo scopo di creare una coscienza plurale sull’argomento, una cultura della prevenzione nello sport. Inoltre un altro obiettivo è la fornitura e il controllo periodico di defibrillatori, in modo da aumentare le possibilità di salvezza dal 5% al 50%. Un altro progetto che il Forum sta portando avanti è “Terzo tempo” che riguarda la promozione di un corretto stile di vita tra i giovani. Con questo termine preso in prestito dalla terminologia del rugby si vuole agire su sport, salute e alimentazione in modo da renderli virtuosi. Il culmine di questo progetto pilota sarà rappresentato dalle giornate dello sport che avranno luogo in varie tappe in tutta Italia. Oltre allo sport ci saranno anche degli stand di alimentazione mediterranea, cultura del cibo sano, made in Italy. Il Forum, tra le varie iniziative, si è fatto anche promotore di un documento sull’emergenza carceraria che è stato presentato al Parlamento e firmato da circa cinquanta parlamentari appartenenti a tutti gli schieramenti politici. Abbiamo consegnato un braccialetto in occasione della giornata internazionale dei diritti umani utilizzando la sigla “Fuoriilfuturo”, in modo da sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione dei giovani detenuti e sulle loro possibilità di avere un futuro una volta usciti dal carcere. Se tutto andrà per il verso giusto, ci sarà anche una partita a calcio con questi ragazzi e la possibilità di offrire uno o più tirocini formativi all’interno della segreteria del Forum. Secondo me questa possibilità è importante, in modo da far vivere la quotidianità anche a chi non può farlo e dimostrare che fuori dal carcere c’è sempre un futuro possibile.
Come ha inizio la tua passione per l’associazionismo?
Se consideriamo l’impegno politico nel suo aspetto associazionistico, è una cosa che ho sentito fin dall’adolescenza. A sedici anni avevo già dato inizio alle mie attività politiche. Per quanto riguarda la forma di associazionismo in senso stretto, è un mondo a cui mi sono avvicinato negli ultimi anni e questo mi ha portato prima ad essere delegato presso il Forum Nazionale Giovani e successivamente a ricoprire all’interno di esso un ruolo dirigenziale in un momento in cui l’impegno e la passione dei ragazzi viene meno a causa dei cattivi esempi. Questo porta i ragazzi a fare un passo indietro. Invece l’impegno associazionistico può essere la carta vincente per un giovane che condividerà esperienze e opportunità con gli altri. E’ un canale positivo che porta all’impegno e al messaggio che arricchendo gli altri si può arricchire se stessi.
Cosa diresti ad un giovane che vuole intraprendere il tuo stesso percorso?
Sostanzialmente consiglierei questo percorso, nonostante è un percorso che ti richiede molto tempo, passione e privazioni, ma contemporaneamente tante gioie e soddisfazioni. Si ha la possibilità di stare insieme alla gente, si impara a condividere con gli altri ed ad ascoltarli. E’ anche un modo per conoscere se stessi attraverso il pensiero degli altri. Invito a partecipare e ad aiutare a migliorare gli altri e se stessi. Se si ambisce ad un’alta posizione o remunerazione, si va incontro a delusioni. Se invece si prende come percorso di crescita personale, è qualcosa che arricchisce e nel momento del bilancio finale, ci saranno sempre più lati positivi.
Che ruolo ha il Forum nella promozione dei diritti dei giovani?
Cerchiamo di rappresentare al meglio gli interessi e le richieste dei giovani presso le istituzioni. Ovviamente l’emergenza del momento è quella occupazionale. Quindi è chiaro che in questo dato momento stiamo sollecitando, con attività e progetti, il mondo del lavoro e le istituzioni con richieste e soluzioni. Abbiamo partecipato a numerosi incontri sul tema del lavoro con i partner dell’Italia a livello europeo, come la Francia e la Germania. Negli anni abbiamo avuto un percorso di riconoscimento da parte dello Stato, fino a divenire interlocutore fisso durante le ultime due consultazioni per la formazione del governo. Infine, promuoviamo e tuteliamo il servizio civile come strumento di formazione e inserimento nel mondo del lavoro, in modo da far acquisire anche quelle competenze non formali importantissime per riuscire in campo lavorativo.
E a livello europeo?
La presenza nelle dinamiche europee è imprescindibile. Il Forum italiano è tra gli ultimi arrivati, ma già ha recuperato tantissimo terreno. Colgo l’occasione per fare i miei complimenti a Stefano Felician, che circa un mese fa è stato eletto membro del direttivo dello European Youth Forum. Abbiamo anche un altro membro a cui faccio i complimenti, Gian Piero Carlo Milani, impegnato nell’Advisory Council. Questo è un grande vanto per il nostro Paese e per la nostra piattaforma di associazioni. Inoltre siamo i capofila di molti eventi dell’attività europea nel settore giovanile. Un esempio è il vertice giovanile euro-arabo, oppure la riunione dei consigli europei giovanili del Sud che si è svolto ad Alghero. Siamo riusciti ad attivare attività bilaterali con la Russia, con la Tunisia. In Europa e nel Mediterraneo la nostra presenza c’è.
Che progetti ha il Forum per il futuro?
Nel corso degli anni ho visto crescere sempre di più il Forum e già il riconoscimento da parte delle istituzioni è un grande traguardo. In questo momento è fondamentale investire nei giovani e nelle loro potenzialità. L’obiettivo del Forum è quello di continuare a sviluppare e rappresentare il mondo associazionistico italiano, anche con la creazione di Forum cittadini e regionali. Attualmente abbiamo forum regionali in Basilicata, Campania e Puglia, presto nascerà nel Lazio, con l’obiettivo finale della realizzazione di un Consiglio Nazionale dei Giovani.
Guglielmo Cassiani Ingoni – Agenzia Stampa Italia