“Sguardo ad Est”, sanzioni alla Russia, ASI intervista l'avvocato Sara Carmeli, candidata al Parlamento del Movimento Italia nel Cuore.

saracarmeli(ASI) Venerdì 29 settembre a Perugia nella Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni, sede del Consiglio regionale dell’Umbria, si è svolto il convegno “Sguardo ad Est. La Russia, le sanzioni e i rapporti con l'Italia”, organizzato dalla testata giornalistica online Agenzia Stampa Italia, diretta da Ettore Bertolini. Molti i temi affrontati durante l’evento: tra cui il ruolo geopolitico della Russia che dall’arrivo di Vladimir Putin è uscita dalla profonda crisi conseguente la fine dell’Unione Sovietica, per ritornare ad essere, oggi, un’importante presenza nello scacchiere internazionale;

(ASI) Venerdì 29 settembre a Perugia nella Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni, sede del Consiglio regionale dell’Umbria, si è svolto il convegno “Sguardo ad Est. La Russia, le sanzioni e i rapporti con l'Italia”, organizzato dalla testata giornalistica online Agenzia Stampa Italia, diretta da Ettore Bertolini. Molti i temi affrontati durante l’evento: tra cui il ruolo geopolitico della Russia che dall’arrivo di Vladimir Putin è uscita dalla profonda crisi conseguente la fine dell’Unione Sovietica, per ritornare ad essere, oggi, un’importante presenza nello scacchiere internazionale; le sanzioni dopo la crisi della Crimea nel 2014, che hanno provocato degli importanti danni nell’esportazione italiana; e molto altro. Diversi gli esponenti della politica, delle istituzioni e di associazioni che sono intervenuti nel dibattito interno al convegno. Tra cui Gianni Alemanno, ex Ministro dell'Agricoltura della Repubblica Italiana e Segretario nazionale del Movimento Nazionale per la Sovranità; Laura Agea, Eurodeputata del Movimento 5 Stelle; Fabrizio Bertot, Eurodeputato di Forza Italia nella VII Legislatura; Valerio Mancini, Consigliere regionale dell’Umbria per la Lega Nord; Pietro Di Febo, imprenditore, editore e Vicepresidente dell’Associazione Culturale Russia - Emilia-Romagna. Tra i presenti vi erano anche i rappresentanti umbri del “Movimento Italia nel Cuore”. Mauro Tiboni è il candidato Premier per le elezioni politiche del 2018 di questo nuovo movimento politico di centrodestra, che – come si legge nel sito internet di Italia nel Cuore – “riconosce come propri tutti i diritti costituzionali sanciti dalla Costituzione Italiana entrata in vigore il 1° gennaio del 1948. Opera nell’ambito della tutela dei diritti civili, politici e dell’etica sociale; riconoscendosi appieno nei principi di indipendenza e sovranità. Principi che i Politici hanno tradito cedendo la Sovranità del Paese ad un organo privato ed esterno allo Stato, quale la Banca Centrale Europea, in palese violazione con gli articoli 1 e 11 della Costituzione Italiana”. Durante la conferenza la candidata per l’Umbria al Parlamento del Movimento Italia nel Cuore, l’Avvocato Sara Carmeli ha rilasciato, gentilmente, un’intervista ad ASI.

 

In merito alle sanzioni verso la Russia, il Movimento Italia nel Cuore come si pone e come le vede?

L'avvocato Sara Carmeli: «Per quanto riguarda il tema delle sanzioni, la posizione del nostro leader, Mauro Tiboni, è molto chiara. E’ una posizione che è condivisa da tutti i membri del gruppo politico d’Italia nel Cuore, ed è rivolta alla salvaguardia dell’Italia e delle sue aziende. L’embargo alla Russia e le sanzioni economiche, stanno rappresentando un forte danno alle imprese italiane, che rappresentano un’eccellenza a livello internazionale. Il nostro leader ha espressamente e chiaramente manifestato la sua assoluta contrarietà a questa folle linea di condotta. Basti ricordare che durante tutta la campagna elettorale, lo stesso Presidente Trump aveva manifestato la sua volontà di riavvicinarsi alla Russia di Putin, considerando le sanzioni come un ostacolo a questo processo di riavvicinamento. Per altro lo stesso Trump ha dichiarato anche, in talune occasioni, profili d’incostituzionalità del pacchetto di sanzioni, che invece è stato fortemente voluto dal Congresso, che quindi ha bypassato un eventuale veto presidenziale approvando ad una larga maggioranza questo pacchetto sanzionatorio. Tutta via aldilà dei rapporti fra i massimi organi costituzionali, che riguardano il Congresso e il Presidente americano, Italia nel Cuore vuole affrontare il tema delle sanzioni che sono state approvate nei confronti della Russia, sotto un altro profilo: vale a dire l’impatto che queste sanzioni hanno sul sistema economico italiano. L’Italia in Europa si posizionava come secondo Paese esportatore nei confronti del mercato russo, con un interscambio di 40miliardi di Euro. Questo scambio è andato via via riducendosi a causa delle sanzioni. Quindi possiamo chiaramente affermare che l’Italia sta pagando un prezzo molto alto per l’approvazione di sanzioni e controsanzioni. Sanzioni che per altro hanno colpito tutti i comparti del Made in Italy, a partire – ad esempio – il settore delle auto, il settore dei mobili, il settore della meccanica. Solo il settore delle auto ha subito una forte riduzione del suo fatturato pari al 60%. Basti ricordare, infine, che la fetta di mercato conquistata dai nostri esportatori con prodotti di qualità, è stata rapidamente distrutta e sostituita con prodotti d’imitazione. Quindi diciamo che il Made in Italy ha subito anche un forte danno all’immagine, in quanto all’interno del mercato russo i prodotti italiani sono sostituiti da prodotti di bassissima qualità. E se queste tensioni politico-economiche dovessero continuare, degli analisti austriaci sostengono che l’Italia potrebbe perdere ulteriori 200mila posti di lavoro, con una riduzione del PIL pari allo 0,4%. Italia nel Cuore non può che avere a cuore il bene dell’Italia, della sua economia, della sua gente. Economia che si basa sulle attività di piccole e medie imprese, che hanno nel tempo alimentato il progresso non solo dell’Italia, ma di tutto il resto del mondo. Possiamo dunque concludere che questo sistema di sanzioni sta fortemente danneggiando l’Europa, la Russia. E quindi l’Europa si rivela ancora una volta un bagno di sangue per l’Italia, per la sua gente e per la sua economia. Un’ecatombe dalla quale dobbiamo quindi uscire al più presto.»

 

Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia

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