Perugia, 23 agosto 2011 -Sarebbe troppo facile criticare la Presidente dell'Umbria sulla base delle sue vacanze americane e sulla sua latitanza in un momento cruciale della vita nazionale;
talvolta però è meglio tacere che fare danni, andare in vacanza piuttosto che inasprire i premi d'assicurazione che i cittadini della Provincia di Perugia dovranno pagare , a patto poi che ci si faccia carico di un ruolo istituzionale e non si utilizzi il proprio mandato esclusivamente per giocare una partita di mero consenso elettorale. La manovra finanziaria è evidentemente dura e ha dei risvolti di dubbia sostenibilità giuridica e costituzionale: la classe dirigente umbra però darebbe pessima prova di sé se cercasse un semplice rimpallo di responsabilità o si appellasse a cavilli di natura giuridica invece di mettere la politica al primo posto. I Consiglieri regionali tutti, di maggioranza come di opposizione e attraverso gli organi deputati, Ufficio di Presidenza e Commissione Statuto, devono confrontarsi sul da farsi in merito ai tagli del personale politico con la collaborazione del Presidente della Giunta che invece di esprimere giudizi preconcetti deve ragionare sull'applicabilità politica e non giuridica del Decreto governativo, in primis sul taglio del numero dei Consiglieri e degli Assessori. Non sappiamo come il Decreto uscirà modificato dal Parlamento ma fin da adesso è evidente che non sono i Parlamentari umbri coloro che incideranno sul risultato finale (vista la scarsa consistenza numerica degli stessi e non certo per un giudizio negativo nei loro confronti) , ma sarà il Consiglio regionale il luogo in cui potrà in tutto o in parte trovare attuazione il processo di riforma che comunque questa manovra in qualche modo traccia. E' in ogni caso una grande occasione di vera e propria riforma costituente per l'Umbria. Va utilizzata in maniera consapevole e protagonista senza pregiudizi di parte che invece aprirebbero la strada a forze disgregatrici dell'unità regionale che hanno già avuto modo di manifestarsi in maniera più o meno consapevole a cavallo di Ferragosto.
Andrea Lignani Marchesani