(ASI) Che il Fli di Fini, da tempo, stesse vivendo internamente una crisi di nervi, la cosa era nota. Però, oggi, scopriamo anche un'altra verità? Il raggruppamento politico, sta già per avviarsi sulla via del definitivo tramonto senza aver lasciato nel frattempo una significativa traccia di sé? La missiva che abbiamo ricevuto ci svela, in parte, cosa sta accadendo all'interno del variegato e contraddittorio mondo che ha creduto nel progetto dell'On. Fini.
Lettere in Redazione. Riceviamo e pubblichiamo.
LETTERA DI DIMISSIONI
È giunto ormai il momento, aspettare non ha più senso.
Il motivo che mi porta oggi a scrivere quanto segue è più semplice di quanto non sia difficile comunicarlo al resto di una comunità di cui ho fatto parte per due anni.
Ho aspetto fin troppo a lungo.
Ho aspettato nella speranza che qualcosa potesse cambiare,
ho aspettato nella speranza che un progetto potesse davvero ancora prendere forma
ho aspettato perché ci credevo, ma oggi, ho deciso di non aspettare più.
Per me non ha più senso restare in un partito che non rispecchia più le mie idee, un partito il cui progetto, se così si possono chiamare le cinque proposte shock, non condivido più.
Di certo avevo iniziato questo percorso con speranze diverse, ma soprattutto con un gruppo di persone diverse, con un movimento con obiettivi diversi, mai realizzati.
Di certo, oggi me ne vado, lascio la nave accompagnata solo dalle mie idee, senza più nessun simbolo e una bandiera che non mi rappresenta.
Aspettavo da tempo degli sviluppi per poter prendere definitivamente, riflettendo e senza fretta, una decisione; quel tempo è arrivato, come sono arrivati, dopo mesi di buio, pochi e per me incondivisibili segnali di vita.
Ritengo fallito il progetto di Futuro e Libertà nei suoi intenti iniziali e quello che è diventato non mi interessa.
Scelsi un gruppo di persone per le loro idee, per i loro progetti, perché animati da vera passione ed entusiasmo decisero di andare contro tutto e tutti per tentare di proporsi come alternativa, come voce dissonante nella nostra amata Italia, giudicando situazioni e problemi indipendentemente dai loro colori politici, ma oggettivamente per quello che erano, cercando di trovare le soluzioni migliori. Scelsi quel movimento perché aveva avuto il coraggio di dire la verità contro chi da anni umiliava l'Italia e gli italiani. Lo scelsi perché mise le esigenze di noi cittadini prima di ogni altro interesse.
Scelsi prima Gianfranco Fini, per le sue parole, per le sue idee, per il suo coraggio, per la sua voce alta in un momento in cui tutti sussurravano tra di loro.
Scelsi poi Generazione Italia, associazione che raccoglieva le idee di tanti, che come me, stanchi della situazione politica in cui versava il nostro Paese, decisero di dare un contributo attivo, reale e concreto in prima linea, senza bandiere politiche, ma solo con un obiettivo davanti a tutto e tutti, la costruzione di un progetto di risanamento del Paese.
Scelsi, infine, come confluenza naturale di una scelta precedente, Futuro e Libertà, il contenitore che avrebbe dovuto accogliere diverse anime, le più disparate, che insieme avrebbero dovuto costruire la nuova alternativa politica italiana: un partito avente come valori fondamentali il rispetto dell'altro, la giustizia sociale, in un paese in cui dovremmo essere tutti uguali, in cui ci si preoccupa del più debole e lo si aiuta, la libertà nelle azioni e nelle scelte nell'economia di un un'unica comunità, istruzione, sanità e cultura come pilastro fondamentale e fondante della società.
Decisi di salpare, per la prima volta, su una nave guidata da una bandiera precisa, convinta che
potesse essere davvero la soluzione migliore per poter dare un contributo attivo e concreto in un momento difficile.
Su questa nave presi parte anche ai progetti della piccola scialuppa di noi giovani, Generazione Futuro, che, comunque sarebbero andate le cose, con le sue energie e le sue idee giovani e rivoluzionarie, avrebbe dovuto salvare l'Italia e il partito.
Ne presi parte, ad entrambe, fieramente e consapevolmente, credendoci con tutta me stessa, impegnandoci tutte le energie che avevo, credevo davvero di poter in piccola parte, contribuire ad un cambiamento, ad un miglioramento, che, invece, non si è mai realizzato.
Scelsi di salpare, oggi scelgo di lasciare.
Scelgo e decido di tornare ad essere libera, con le mie idee, senza più una bandiera politica.
Con questa lettera comunico ufficialmente le mie DIMISSIONI da Futuro e Libertà e da Generazione Futuro. Mi dimetto da ogni ruolo e carica, territoriale e nazionale, senza rinnegare nulla di quanto fieramente fatto, ma non mettendo a disposizione più nessuna energia per questo partito.
Continuerò ad essere parte attiva della vita sociale e politica della mia città e del mio Paese, ma da semplice cittadina.
Città di Castello, 7 agosto 2012
Jessica Bruni
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