(ASI) Lettere in Redazione. Stiamo diventando un Paese senza cuore dove non c'è più posto per la pietas cristiana. Non è possibile rimanere in silenzio davanti ad un caso clamoroso e disperato come quello di Salvatore Crisafulli che, da anni in stato di disabilità, ha intrapreso dal 9 Luglio uno sciopero della fame ad oltranza?
Salvatore sta protestando, contro il sistema sanitario nazionale in primis, reo di impedirgli le doverose cure a base di cellule staminali "adulte", le uniche ragionevolmente in grado di apportargli reali benefici di vita. Perchè Salvatore, si sà, non esplode certo di salute.
Lo sciopero della fame però si sta prolungando per troppi giorni, siamo già al sesto, ma nessuno, soprattutto tra i media, sembra curarsene. Forse lo faranno quando sarà troppo tardi...
Ma davvero c'è bisogno di un cadavere in questa Italia sempre più grigia e triste, perchè si ritorni ad un minimo di pietà verso i più deboli? Certo, Salvatore non è Eluana... non fa notizia, non è "sponsorizzato" dai Radicali per le loro battaglie politiche, e forse è questo il suo errore .Ma nonostante tutto noi vogliamo pensare che non sia così. Vogliamo credere che in questo nostro amato Paese ci sia ancora speranza per Salvatore e per chi come lui lotta quotidianamente per il diritto alla vita e contro l'indiffrenza prima ancora che con la malattia. Vogliamo credere che i professionisti dell'informazione siano in grado di svolgere un servizio che sia di reale aiuto al bene comune, costruttivo, positivo, e che sappiano dare prova di responsabilità, indipendenza e di onestà intellettuale. Vogliamo credere che sappiano ancora dar voce a chi non ce l'ha o a chi non ha abbastanza fiato per farla sentire, magari perchè prostrato dal silenzio di interminabili giorni di digiuno.
Ufficio Stampa Militia Christi
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