(ASI) Il governo è sempre più in difficoltà, da un lato, è incalzato dagi ex alleati di Fini, dall'altro l'opposizione con Italia dei Valori e Partito Democratico presenteranno una mozione di sfiducia. Gli effetti sono stati immediati: il governo è stato battuto per ben 3 volte, lunedì, i due ministri e un sottosegratario facenti riferimento al neo partito di Fini,
Futuro e Libertà, rassegneranno le dimissioni dai loro incarichi in seno all'Esecutivo.
A sottolineare il momento politico in atto e le soluzioni da adottare per far cadere il Governo Berlusconi è il capogruppo alla camera dell'IDV Massimo Donadi. "Preso atto che il governo non ha più il compiuto sostegno dell’originaria maggioranza; considerato che la permanenza in carica dell’Esecutivo non consente di affrontare e risolvere nessuno dei gravi problemi del Paese, ai sensi dell’articolo 94 della Costituzione, esprimiamo la nostra sfiducia al Governo”.
Quattro righe, secche, senza troppi giri di parole, che vanno al cuore del problema: questo governo deve andare a casa perché è inadeguato a guidare il Paese. Questo è il testo della mozione di sfiducia che Italia dei Valori, insieme al Pd, ha presentato in Parlamento. Italia dei Valori, con questo atto formale, si è assunta la responsabilità personale e politica di mandare a casa Berlusconi.
Non abbiamo mai avuto nessun dubbio su quale fosse la strada giusta da seguire. L’abbiamo suggerita con testardaggine e determinazione agli amici democratici finché non l’abbiamo ottenuta. Non stiamo rivendicando la primogenitura di questa mozione di sfiducia, non servirebbe al Paese o a cacciare Berlusconi. Ma va dato atto a IdV di averla invocata e chiesta per prima e di aver dato battaglia nelle aule parlamentari affinché il Pd rompesse ogni indugio e non cadesse in tentazione.
Per mandare a casa Berlusconi e per batterlo serviva e serve abbandonare la linea dell’attendismo. Detto questo, siamo consapevoli e convinti, tanto quanto il Pd, che senza unità di intenti, senza un’azione comune, senza una sinergia tra i partiti dell’opposizione non si possa non solo cacciare oggi Berlusconi ma vincere domani. Ed è questo, oggi, il nostro obiettivo.
Questo governo è in agonia e va avanti, in queste ore, giocando sugli egoismi, sui tatticismi, gli interessi personali, di bottega mentre il paese sta andando a rotoli. Gianfranco Fini, leader di Fli, che tenta Umberto Bossi sussurrando che un governo senza Silvio è più facile. Bossi, leader del Carroccio, che rimarca il terreno: “si fa solo se lo decide Silvio” e poi sussurra nelle orecchie di Gianfranco: “se accettate il Berlusconi bis ci sarebbe posto per un numero maggiore di ministri Fli”.
Stanno facendo il male dell’Italia. Noi vogliamo aprire una stagione nuova. Vogliamo tornare a parlare del paese e con il paese. A confrontarci con i problemi reali dei cittadini e non con gli intrighi di palazzo o la gestione delle poltrone. Per noi la crisi politica ed economica si gestisce così, solo così si scrive la parola “futuro”: ascoltando il Paese reale, quello che non organizza festini nei palazzi, che non è attaccato alla poltrona, ma che fatica ad arrivare alla fine del mese e guarda, preoccupato, al futuro dei suoi figli.
Pronta repplica del Ministro degli Esteri Frattini: "Il Pdl ha espresso chiaramente la sua idea: non immaginiamo nessuna alternativa a questo presidente del Consiglio, Ci vuole un dibattito in Parlamento con una assunzione di responsabilita’ chiara e trasparente al seguito della quale si puo’ ragionare. Per noi puo’ succedere solo la conferma di Berlusconi oppure la richiesta al popolo di decidere. Non vedo soluzioni bizantine o da prima Repubblica".".