Dove va l’Europa?
Incontro letterario diplomatico Italia-Spagna
Ripubblicato l’introvabile"Luci di bohème" di Ramon Maria del Valle Inclan
Tutta la vita d’un poeta in una notte e una riflessione nel segno dell’attualità
Alla vigilia della competizione sportiva Italia e Spagna in un confronto letterario di prestigio un cenacolo in piena regola tra pensieri, versi, prosa. Protagonista l’Europa di ieri e quella di domani, in un’attualità stretta che rischia di viaggiare verso un declino irreversibile. Il dramma della Spagna del primo ‘900 nella visione e l’ottica del più grande scrittore spagnolo dopo Cervantes.
E’ un capolavoro assoluto, libro e sceneggiatura teatrale leggibile come fosse Brecht, Pirandello e persino Eduardo. Presentato in un noto locale dei Parioli, tra fritti vegetali, creme di bottarga, pasta ai fiori di zucca e guanciale, flan di patate e millefoglie a chiudere in dolcezza per gli invitati al cenacolo per presentare alla stampa il volume "Luci di bohème" di Ramon Maria del Valle Inclan nella nuova traduzione di Otello Lottini, pubblicato da Talete edizioni (Collana Gli Introvabili, pagg.108, € 18,00). Con il Prof.Lottini, presenti l’editore Piero Ernesto Irmici, l’ ispanista Giuseppe Grilli, Ordinario Università degli Studi Roma Tre, Juan Maria Alzina de Aguilar, Consigliere culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia, l'attore Giuseppe Di Stasio che ha letto alcuni passi del testo teatrale, amanti delle lettere e del teatro, fra cui Anadela Serra Visconti volto di Unomattina, Pamela Villoresi, impegnata nella rassegna Divinamente Roma, il produttore Giorgio Schottler reduce dal successo della fiction rai con Gigi Proietti “Il signore delle truffe”.
"Tradurre Ramon Maria del Valle Inclan non è semplice perché è uno dei maggiori scrittori della Spagna del '900, colui che ha reinventato la lingua spagnola dopo Cervantes", ha dichiarato il curatore Otello Lottini, professore ordinario presso l'Università Roma Tre nonché Direttore del Dipartimento di Letterature Comparate e Direttore del Centro d'Arte Contemporanea (CEDAC), presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. "La traduzione Einaudi degli anni '70 era superata e l’editore Irmici ha avuto la sensibilità culturale e l’intuizione di riproporre il testo più importante del teatro spagnolo del ‘900. Ho cercato di rendere la problematica storico-sociale più aderente all'esperienza contemporanea e anche dal punto di vista linguistico ho cercato di tradurre con un linguaggio centrato sul lettore contemporaneo in modo che possa avere suggestioni che il testo fornisce e comparazioni rispetto alle problematiche sociali, economiche, psicologiche, morali della contemporaneità. E' un'opera assolutamente attuale che si può fruire come espressione del disagio della società di oggi, scritta da un monaco della scrittura".
Otello Lottini si è soffermato sul nucleo del libro: "Luci di bohème nella sua ideazione narrativa è in realtà semplice: descrive l'ultima giornata di vita di un poeta cieco, anziano che esce di casa la sera, entra nella città sconvolta dal primo dopoguerra, in preda alla crisi sociale, economica, politica e istituzionale e l'indomani mattina con un suo accompagnatore ritorna davanti alla porta di casa e muore. L'opera vuol segnalare la mancanza di coesione e solidarietà sociale, la crisi di valori: una persona indifesa, sola che s'inoltra nell'oscurità della città e ne fuoriesce l'indomani mattina incontrando una serie infinita di personaggi e di ambienti, fatti ed eventi, e l'indomani, con la luce, riacquista la consapevolezza della crisi esistenziale e della contemporaneità".
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