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(ASI) Lettere in Redazione. Roma - Apprendiamo con grande stupore la notizia che riguarda l'avvocato Goffi e la costituzione di un ente di riscossione piemontese. Ci riferiamo soprattutto all’emendamento all’ordine del giorno presentato il 19 dicembre 2011 dal consigliere regionale avv. Alberto Goffi (Udc), che impegnava il presidente Cota e la Giunta a costituire un ente di riscossione o un’agenzia regionale per dare un adeguato servizio ai Comuni in risposta alle modifiche introdotte nel primo decreto Monti.
Decereto secondo cui dal 31 dicembre 2012 verrà esclusa Equitalia da ogni attività. Da un esperto anti Equitalia quale Goffi si è sempre definito non ci aspettavamo questo ''tradimento'' ideologico ed è facile spiegare i motivi di questa nostra incredibilità: senza riuscire a riformare il sistema della riscossione, con nuove norme che annullino gli abusi e le persecuzioni e gli enormi tassi di interesse applicati sulle cartelle, senza riuscire ad annullare la norma che prevede una rateizzazione del debito senza rispettare il reddito di chi vuol pagare ma anche vivere. Senza obbligare la riscossione a tener conto delle prescrizioni sui tributi che invece nei tribunali con sentenze chiare e univoche salvando la vita ai cittadini. Senza impedire che intere aziende vengano confiscate, che i conti correnti vengano pignorati, parlare di nuove società per la riscossione è inutile e controproducente. Goffi dovrebbe saperlo e dovrebbe anche rivedere certe sue dichiarazioni sull'abbassamento dell'aggio dal 9 al 4%. La Federcontribuenti chiederà urgentemente un tavolo di concertazione con Regione Piemonte e Comuni per individuare azioni di tutela dei contribuenti e giuste misure per la riscossione. E cercherà di trovare nelle amministrazioni che vogliono risolvere questa emergenza una possibile collaborazione, rendendosi disponibile a illustrare ogni possibilità attenta anche ai bisogni delle stesse amministrazioni in materia di riscossione.«Chiediamo agli amministratori dei Comuni un incontro per discutere di una tematica così importante e per trovare una strada condivisa che conduca a uno strumento di riscossione più equo dell’attuale, senza fingere di risolvere il problema chiudendo Equitalia e costituendo nuove soscietà ma con le stesse leggi e sistemi vessatori».
Ufficio Stampa Federcontribuenti
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