(ASI) Lettere in Redazione. Cagliari - Ho appreso con rammarico che il Prefetto di Cagliari starebbe vagliando l'ipotesi di spostare la data della manifestazione di Ricordo dei caduti della RSI che viene organizzata da Associazioni apartitiche e apolitiche, e che si celebra annualmente a Cagliari il 25 aprile nelle ore pomeridiane.
Se ciò avvenisse, sarebbe una privazione della libertà per chi in quella data, pur non opponendosi ai festeggiamenti per la ricorrenza che celebra la fine della Seconda guerra mondiale, intende manifestare il cordoglio per i Caduti della Parte che quella guerra la perse. Sarebbe una offesa ai Caduti stessi che dovrebbero essere ricordati. Sarebbe una sconfitta per le Istituzioni, che dovrebbero tutelare i diritti di tutti i cittadini senza alcuna distinzione.
La motivazione dell'ipotesi di spostamento della manifestazione di ricordo dei Caduti della RSI, a prima vista banale e ingiustificata, riguarderebbe un non meglio precisato pericolo di eventuali disordini o turbamenti dell'ordine pubblico. Strana motivazione, perchè la manifestazione, che consiste in un corteo che termina con la deposizione di una corona di fiori nel Monumento ai Caduti sito in via Sonnino a Cagliari, negli anni precedenti si è svolta correttamente e pacificamente e si svolge solitamente in ore pomeridiane, un momento diverso da quello in cui si festeggia la "Liberazione", che invece solitamente viene celebrata di mattina.
L'interrogativo che mi sono subito posto, è relativo alla reale CAUSA della paura, da parte dei tutori dell'ordine pubblico, di eventuali disordini.
Poi, mi sono ricordato di aver letto, qualche settimana fa (2 Febbraio 2012), una lettera firmata dal Presidente, dal Vice Presidente, e dal Vice Presidente Vicario dell'ANPI della Provincia di Cagliari, in cui i tre, a proposito della Manifestazione in ricordo dei Caduti dell'RSI, rivolgendosi a Sindaco, Questore e Prefetto di Cagliari, dichiarano testualmente che: <<E’ altresì chiaro che in tale proposito si ritrova un deliberato intento provocatorio il quale, oltre ledere la memoria storica della Resistenza, di cui si fregia la nostra Carta Costituzionale, se l’improprio accostamento sarà ancora consentito, l’occasione potrebbe divenire foriera di incontrollabili contrasti e di turbamento dell’ordine pubblico.>> .
Quando l’ho letta, sono rimasto interdetto per il tono minaccioso, ricattatorio, intimidatorio, e istigatorio, oltre che per la sgrammaticatura di questa dichiarazione, e per l'arroganza generale del testo della lettera, che esprime la chiusura mentale di chi, evidentemente non avendo capito che il 25 aprile rappresenta simbolicamente la fine della Guerra Civile, celebra la "festa della Libertà" cercando di impedire la libertà di manifestazione del pensiero altrui. Non è così che si giungerà alla trasversalmente desiderata "pacificazione nazionale". Non è così che si potrà arrivare, un giorno, alla memoria condivisa dei Caduti in nome di un Ideale, seppur diverso dal proprio. Non è così che si dimostra di rispettare la Costituzione e le Libertà che questa garantisce a tutti i cittadini.
Ipotizzando che la causa delle "paure" della Prefettura sia questa lettera, rimango sconcertato al pensiero che la “sentita richiesta” che l’ANPI di Cagliari rivolge <<alle Autorità in indirizzo di operare fattivamente per dissuadere i menzionati gruppi neofascisti a desistere dall’intento di organizzare alcuna manifestazione nel giorno della Festa del 25 Aprile>>, non sia stata respinta al mittente da parte delle stesse Autorità, ma al contrario sia stata da Queste evidentemente preso in considerazione. Sarebbe illogico che una Associazione partigiana fosse giudice della libertà di manifestare altrui, sarebbe grave che le Istituzioni le attribuissero questo potere.
Auspico invece che prevalga il buonsenso, che la manifestazione in ricordo dei Caduti della RSI sia autorizzata, come SEMPRE finora, e che nel contempo sia correttamente garantita la sicurezza dei manifestanti da eventuali illegali aggressioni da parte di chicchessia.
Spero che il Sindaco di Cagliari, pur avendo ricevuto la tessera onoraria dell'ANPI, si faccia garante, per i manifestanti, della stessa libertà che il 10 febbraio scorso gli ha permesso di non presenziare alla cerimonia pubblica cagliaritana del Giorno del Ricordo nazionale dei Martiri delle foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati.
Invito nel contempo tutti coloro che in coscienza sentono di dover essere presenti, a manifestare il Ricordo dei Caduti della RSI senza cedere ad alcuna eventuale provocazione.
Io, da libero cittadino, manifesterò con voi.
Daniele Caruso - Segretario Provinciale "La DESTRA" - Cagliari.